mercoledì 30 gennaio 2008

Prezzare e disprezzare


Da quando ho deciso di aprire un mio personale blog, oltre ai tanti dubbi sulla veste grafica e sulla tipologia dei contenuti, un altro elemento mi tormentava non meno di questi ultimi: il post di apertura.

Un argomento di politica? Troppo pesante.
Una recensione di un cd ascoltato? Troppo spocchioso.
Un'esperienza della giornata vissuta? Troppo personale.
Una punto della situazione della mia vita? Troppo.

Considerando l'eccellente livello di indecisione ed insicurezza che mi contraddistinguono, avrei rischiato di ricevere una lettera di sollecitazioni da parte dello staff di Blogger, una bella mail con la scritta: "Bè?!".

Ci pensavo anche oggi, nel pomeriggio.
Ci pensavo mentre lavoravo.

Ero seduto su una panca in legno nell'area centrale dei magazzini del primo piano: qualche centinaia di capi "New Collection" da riprezzare e sistemare, carta adesiva da preparare coi prezzi maggiorati per l'Italia, palmare e stampante bluetooth. Una radio accesa, sintonizzata su Radio Capital, mi ha fatto capire che c'è ancora qualcuno che sa fare il proprio lavoro, che non si abbassa a far girare brani che piacciono ai più (amanti della musica) e che fanno guadagnare i meno (amanti della musica), che rischia di metter su un Bowie riletto dai Tears For Fears alle 16:07 di un giorno qualunque.

Parte il radiogiornale:
1) Crisi di governo, incarico forse a Marini, bla, bla, bla...
2) Berlusconi assolto nell'ultimo stralcio del processo Sme...

Ho alzato la testa, guardando nel vuoto ho ascoltato tutta la notizia.
Strano come una notizia fresca di stampa puzzi di vecchio. O ancor più strano, trovarti ad ascoltare una notizia prevista già molti mesi prima.

Mentre lo speaker ricordava agli ascoltatori che "il falso in bilancio, in merito alla nuova legge voluta dallo stesso imputato quando ancora era premier, non è considerato più reato" la sua voce mi arrivava sempre più secca alle mie orecchie, sempre più fitta e pungente.
Ero ancora fermo, con gli occhi ora rivolti verso le casse del radiolone, e pensavo alla scena alla quale avevo assistito un paio d'ore prima in negozio, nel reparto donna, alla cliente che alzava la voce, alla mia collega cassiera che cercava di spiegare l'equivoco cercando di non perdere la pazienza, alle ingiuste accuse di incopetenza che ha dovuto subire, alle 5 euro che avevano scatenato la diatriba.
E pensavo che 5 euro sono sufficienti per dare della "scorretta" ad una ragazza che sta facendo onestamente il suo lavoro, così onestamente che poi dimostrerà di aver ragione ed educazione, e che in un'ora, di euro, ne guadagna 6.
Ma che evidentemente 434.000 dollari di una tangente pagata nel 1991 non sono sufficienti a dare dello "Scorretto" ad un uomo che sta facendo disonestamente il suo lavoro, così disonestamente che dimostrerà di avere torto e cattivi modi fare, e che in un'ora di dollari ne ricicla tanti.

Ho abbassato la testa, ho pensato all'Italia. Ho capito che era nato il mio primo post: ho sorriso, scuotendo la testa.
Ed ho ripreso a fare il mio sporco lavoro.

Prolegomeni_rapidi

Ci sono.

Come in passato, come una volta.
Come questa volta.
Come domattina, col fiatone sull'autobus appena partito.
Come sarà. (?)

In perfetto ritardo.