venerdì 26 settembre 2008

Sale e vento

Avevo già scritto di questo autore in uno dei primi post di questo blog.
Di seguito, una poesia che Alessio Lega ha dedicato alla sua terra d'origine, che poi è anche la mia.
Descrivere le sensazioni avute alla prima lettura non è affatto semplice.

Sale e vento

Già stringevo questa sabbia fra le mani
Quando l’onda mi buttava verso riva
Già afferravo questo vento che deriva
Quando l'oggi spronfondava nel domani

E così sono rimasto abbarbicato
All’accento di mio padre a questo vento
E così quello che son stato divento
E così divento solo il mio passato

Sono nato terra e spiaggia mescolati
Sono stato concepito dalle onde
Che bagnavano queste riarse sponde
Questo nascere da un fuoco, già segnati

Perché io sono impastato di sta sabbia
Perché io sono posato su sto mare
Perché io son calpestato dalla rabbia
Perché io sono impostato per amare

O Salento, sale e vento, sole e pianto
Tempo lento stento a crederti poi tanto
Quando sento che rinasce in me il tuo canto
Quando attento ricompongo il mio rimpianto

Quando l’onda schiumeggiante della morte
Verrà ad abbracciarmi e trascinarmi via
Aggrappato a questa roccia starò forte
Morirò mordendo questa terra mia

C’è un bel dire che si parte come in guerra
A portarsi il proprio grugno per il mondo
Ma si gira sempre e solamente in tondo
E si affonda sempre nella propria terra

Come il vecchio lottatore più suonato
Io continuo a fare a pugni col mio tempo
Come il peggio delinquente del mio stampo
Ho il Salento dentro l’anima tatuato

Tratto di terreno antico ed infelice
Trono aspro arso da un sole feroce
Terra d’Otranto trent’anni che ho la croce
Inchiodata al legno della mia radice

O Salento, sale e vento, sole e pianto
Ho l’accento di mio padre nell’accento
Quando rido, quando amo, quando canto
Quando piango ogni lacrima che sento

Quale ragno mi ha instillato nelle vene
Il veleno di crudele lontananza
Quale ballo mi libererà, che danza
E stremato a terra mi sentirò bene

Quando l’onda schiumeggiante della morte
Verrà ad abbracciarmi e trascinarmi via
Aggrappato a questa roccia starò forte
Morirò mordendo questa terra mia

Resterò piantato storto come olivo
E contorto starò morto e sempiterno
Come pietra, come albero io eterno
Diverrò terra ed in terra sarò vivo.

(Alessio Lega)

Colgo l'occasione per reinvitare nuovamente al suo ascolto: http://www.alessiolega.it/scarica.php
Fidatevi.

giovedì 18 settembre 2008

Siamo tutti Abdul


Accolgo la proposta di Micromega di diffondere via web il banner da loro creato.
A cosa diavolo potrà servire mai? Ha lo stesso potere risolutivo di una sola goccia d'acqua buttata su una foresta in fiamme, in fondo. Abdul è stato ammazzato e non sarà un'immagine in un blog sconosciuto a farlo tornare in vita nè a fare giustizia. Non riuscirà a cambiare le sorti di questo Paese di cui un tempo ero innamorato, un Paese che ormai è solo una sporca vetrina per turisti distratti, un Paese in netta e chiara involuzione sociale.

E' solo un omaggio a questo mio CONNAZIONALE, l'unico che posso fare data l'impossibilità di recarmi ai suoi funerali a Milano.

Alcuni blogger e giornalisti "alternativi" ci tengono a far notare che il pm non giudica il reato come un delitto razzista e che molti hanno sbagliato a ritenerlo tale. Come se fosse normale, in un paese civile del terzo millennio, correre dietro ad un ragazzetto di 2o anni che ti ha rubato un pacco di biscotti dal bancone e sfondargli la testa con una spranga. Tutto normale.

martedì 16 settembre 2008

Quale sarà la prossima?

Qualche anno fa, decisi di cominciare la raccolta d'inserti in regalo con un quotidiano nazionale (non ricordo quale) che trattavano di borsa, finanza e mondo dell'economia in generale. Volevo finalmente iniziare a sapere qualcosa di quel mondo a me sconosciuto, ero sinceramente stanco di ascoltare Paolo Trombin al Tg5 e non capire il significato di quelle percentuali così pericolosamente basse o alte.
Mi fermai alla seconda uscita, dopo che non avevo finito di leggere neanche il primo fascicolo per intero. Capii che non era per me, non ce la faccio. Dopotutto c'è chi "non distingue Zenyatta Mondatta da Ummagumma" per citare il Capa nazional-pugliese, o chi non sa distinguere un tamburello salentino da una tammorra, perchè mai io dovrei capirci qualcosa di macroeconomia? Certo, di sicuro ha a che fare con la mia vita di cittadino del pianeta, ma quando nel momento stesso in cui controlli se ti hanno versato lo stipendio ne prendi quasi la metà e la versi per l'affitto di una sola camera, sinceramente il mio primo pensiero non è per l'indice Mibtel.

Ergo, da ignorante in materia non riesco a capire a fondo la tragedia della Lehman Brothers.

Però, sinceramente non riesco a non ammettere che mentre leggo le notizie ed i racconti dei broker neodisoccupati un sorriso beffardo si manifesta sotto il baffo. Ciò che mi rallenta l'euforia è la consapevolezza che tanti lavoratori di "contorno" (camerieri, addetti alle pulizie, semplici segretari) vivono lo stesso dramma senza mai aver goduto di altro.
Non ne capisco nulla, ma non è difficile intuire che l'avidità dell'uomo occidentale gioca sempre la sua grossa parte. E me ne rattristo molto.

giovedì 11 settembre 2008

Papi e pupe

L'altra mattina, una notizia ed un'immagine mi hanno sconvolto la giornata.

La notizia:
"In Italia serve una nuova generazione di politici cattolici, che abbiano rigore morale e competenza. I cattolici devono tornare a essere capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia, della politica che necessitano di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile".

A pronunciarsi è stato Joseph Alois Ratzinger, alias Papa Benedetto XVI.
Lo so, stupirsi di una dichiarazione di questo papa non è una cosa normale, in fondo ci ha abituato. Un po' come quando senti parlare Berlusconi dei comunisti o Bossi degli extracomunitari o Fassino di Berlusconi. E' solo che a volte mi capita di svegliarmi un po' alla D'Alema, cioè con quell'atteggiamento di chi è sbarcato in Italia solo da qualche giorno e che comincia a scoprire sul serio la realtà del territorio, dopo averla letta per anni sui libri.
Vi posso giurare che a questo punto avevo scritto molte righe per commentare la dichiarazione e non proprio dense di approvazione, per usare un eufemismo. Ma poi ho evitato e cancellato tutto per due motivi:

1. perchè ho molto rispetto per gli anziani.
2. perchè quelle righe a tratti erano molto pesanti. E non volevo correre il rischio di essere banalmente frainteso per poi essere classificato come il solito agnostico-nemico-della-Chiesa, solo perchè considero "sacrosanto" il diritto di vivere in uno stato veramente laico. Sinceramente non mi sono mai presentato alla gente con quella forma piuttosto comune del "non sono contro chi crede, io sono contro la Chiesa", sia perchè ridotto a due righe il pensiero diventa scialbo e stereotipato e sia perchè sostanzialmente non la penso così. Sarebbe come dire "non sono contro gli statunitensi, sono contro gli USA". Capite bene che il tutto andrebbe spiegato con logiche e documentate motivazioni. E se avessi dovuto scrivere un post del genere, ci avrei messo otto mesi solo per le premesse.
Solo una cosa conservo di quelle righe: questa volta il Ratzipensiero mi ha offeso personalmente. Innanzitutto perchè da cittadino libero italiano io non sento il bisogno di avere nessuna evangelizzazione di nessun campo, nessuna illuminazione cattolica, semmai avrei bisogno di soggetti semplicemente "competenti e con rigore morale" e stop. E poi perchè è che come se mi dicesse:" tu, bruto agnostico immorale e senza speranza, finchè esisterà gentaccia come te che continuerà a votare i suoi sporchi simili, questo mondo sarà sempre una merda." Esagero? Sono troppo permaloso? Mhà, vi diro sinceramente che se avesse detto:"Ragazzi, lo so che tra le mie fila ci sono quelli sposati 4 volte che vanno al Family Day, quelli che mi chiedono di poter prendere la comunione anche se separati, il gobbo che vi ha governato per decenni che ancora lo considerano un mito e in realtà è un collaboratore mafioso prescritto, Cuffaro che viene eletto sotto il mio simbolo ma poi è condannato per associazione mafiosa, l'on. Mele che per sopperire alla nostalgia della moglie se ne va a puttane e 'n sacco dè stronzi sparsi in tutta Italia. Ma la colpa è anche mia e vi chiedo scusa. Ora cerchiamo di ricominciare." un pochetto l'avrei apprezzato. Anzi, forse tanto, caspita. In questo modo, invece, è solo snervante. E per di più neanche divertente come la faccenda della rana sulla croce.

L'immagine:
Ero per strada e, ad un certo punto, mi compare davanti agli occhi uno di quei mezzi muniti di grande pannello verticale formato da due pannelli concavi tappezzati di qualche pubblicità e che girano per le strade col puro fine promozionale.

"Vota la 092" con tanto di gigantografia della reginetta impegnata in queste sere nell'emozionante concorso di bellezza nazionale, diventato punta di diamante del palinsesto annuale di RaiUno.

Su questo non ci provo neanche a commentare.
Piuttosto vi consiglio di leggere questo articolo del Corriere riguardante l'ultimo lavoro di Oliviero Toscani, che considero molto interessante.

domenica 7 settembre 2008

Per pochi attimi

Si, lo so.
Questo blog era partito con tante buoni intenzioni di serietà. O meglio: avevo promesso (anche se solo a me stesso) che non sarebbe stato farcito di contenuti poco originali, materiale rintracciabile con ricerche su Google infierori ai quattro secondi, diavolerie multimediali e smielate scovate sul blog di una tredicenne innamorata.

Ma oggi è domenica, di riposo (non per me). Ed io non sono una scrittore capace di tirar fuori qualcosa di discreto anche in assenza di venti d'ispirazione, non sono un giornalista con l'abitudine della cronaca, non sono un politico ottimista e sorridente anche davanti alla disfatta umiliante.

Sono un essere umano che oggi si sente di nuotare nell'aria.
Tempi migliori per questo blog ritorneranno.

p.s.: A volte sul tubo non si trovano le cose più scontate. Cercate di eliminare mentalmente le luci da studio televisivo ed il pubblico ed avrete un ascolto migliore. In compenso, c'è Cristina a riequilibrare il tutto.

mercoledì 3 settembre 2008

Siamo ancora in onda anche noi

Ci sono state molte occasioni per il ritorno post vacanze su questo blog, nonostante il mese più ozioso e privo di notizie dell'anno. Vi ho risparmiato le mie critiche alle Olimpiadi e la mia agrodolce opinione sul medagliere azzurro, le bombe dei caccia russi che rilasciavano fumi a cinque cerchi, la questione Alitalia (mhà... su questo non saprei neanche cosa diavolo scrivere...), la accuse di e a Famiglia Cristiana, Fini che si immerge in una zona proibita ma poi chiede scusa, i 130.000 presenti alla Notte della Taranta, Berlusconi che riscrive la storia con l'esperto ex vj Andrea Pezzi, varie ed eventuali.

Ma è giusto riaprire con ciò che ho lasciato.
Cioè con ciò che lascio ogni volta alle spalle mentre risalgo sul treno che mi riporta lontano dalla mia terra.

Non è orgoglio, non è campanilismo gratuito, non è romantico attaccamento alle proprie radici.
E' un tributo ad un luogo che da quelle ceneri dovrebbe trovare la forza di rinascere, è un desiderio di giustizia nei confonti di chi ha ucciso con una mano di fuoco ciò che i Greci e i Romani ammiravano sbigottiti, è il desiderio di ritornare a sentire l'odore del mare già a metà strada della Fontana, è una richiesta di perdono per quello che anche io non ho saputo evitare.

Perchè io sulle spiagge di Pulsano sono nato e soprattutto cresciuto.
E questo piccolo ma importante riconoscimento dev'essere il pretesto per ricordarci quello che abbiamo distrutto ed il dovere di riportare tutto ai fasti di un tempo.

Le spiagge più belle della Puglia secondo i lettori di Repubblica.it

Un consiglio a chi ha la fortuna di essere da quelle parti in questi ultimi giorni della "Shtaggione" e che non conosce l'oggetto della discussione: liberatevi mezza giornata e andate a far visita al "mio" mare. Lui vi accoglierà con la sua tiepida e rilassata acqua settembrina e voi mi ringrazierete.

Io invece ringrazio Antonello per la segnalazione ed il video "dimostrativo"!




p.s.: Non è una bufala estiva! La storia di Berlusconi e Andrea Pezzi è drammaticamente vera!