giovedì 11 settembre 2008

Papi e pupe

L'altra mattina, una notizia ed un'immagine mi hanno sconvolto la giornata.

La notizia:
"In Italia serve una nuova generazione di politici cattolici, che abbiano rigore morale e competenza. I cattolici devono tornare a essere capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia, della politica che necessitano di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile".

A pronunciarsi è stato Joseph Alois Ratzinger, alias Papa Benedetto XVI.
Lo so, stupirsi di una dichiarazione di questo papa non è una cosa normale, in fondo ci ha abituato. Un po' come quando senti parlare Berlusconi dei comunisti o Bossi degli extracomunitari o Fassino di Berlusconi. E' solo che a volte mi capita di svegliarmi un po' alla D'Alema, cioè con quell'atteggiamento di chi è sbarcato in Italia solo da qualche giorno e che comincia a scoprire sul serio la realtà del territorio, dopo averla letta per anni sui libri.
Vi posso giurare che a questo punto avevo scritto molte righe per commentare la dichiarazione e non proprio dense di approvazione, per usare un eufemismo. Ma poi ho evitato e cancellato tutto per due motivi:

1. perchè ho molto rispetto per gli anziani.
2. perchè quelle righe a tratti erano molto pesanti. E non volevo correre il rischio di essere banalmente frainteso per poi essere classificato come il solito agnostico-nemico-della-Chiesa, solo perchè considero "sacrosanto" il diritto di vivere in uno stato veramente laico. Sinceramente non mi sono mai presentato alla gente con quella forma piuttosto comune del "non sono contro chi crede, io sono contro la Chiesa", sia perchè ridotto a due righe il pensiero diventa scialbo e stereotipato e sia perchè sostanzialmente non la penso così. Sarebbe come dire "non sono contro gli statunitensi, sono contro gli USA". Capite bene che il tutto andrebbe spiegato con logiche e documentate motivazioni. E se avessi dovuto scrivere un post del genere, ci avrei messo otto mesi solo per le premesse.
Solo una cosa conservo di quelle righe: questa volta il Ratzipensiero mi ha offeso personalmente. Innanzitutto perchè da cittadino libero italiano io non sento il bisogno di avere nessuna evangelizzazione di nessun campo, nessuna illuminazione cattolica, semmai avrei bisogno di soggetti semplicemente "competenti e con rigore morale" e stop. E poi perchè è che come se mi dicesse:" tu, bruto agnostico immorale e senza speranza, finchè esisterà gentaccia come te che continuerà a votare i suoi sporchi simili, questo mondo sarà sempre una merda." Esagero? Sono troppo permaloso? Mhà, vi diro sinceramente che se avesse detto:"Ragazzi, lo so che tra le mie fila ci sono quelli sposati 4 volte che vanno al Family Day, quelli che mi chiedono di poter prendere la comunione anche se separati, il gobbo che vi ha governato per decenni che ancora lo considerano un mito e in realtà è un collaboratore mafioso prescritto, Cuffaro che viene eletto sotto il mio simbolo ma poi è condannato per associazione mafiosa, l'on. Mele che per sopperire alla nostalgia della moglie se ne va a puttane e 'n sacco dè stronzi sparsi in tutta Italia. Ma la colpa è anche mia e vi chiedo scusa. Ora cerchiamo di ricominciare." un pochetto l'avrei apprezzato. Anzi, forse tanto, caspita. In questo modo, invece, è solo snervante. E per di più neanche divertente come la faccenda della rana sulla croce.

L'immagine:
Ero per strada e, ad un certo punto, mi compare davanti agli occhi uno di quei mezzi muniti di grande pannello verticale formato da due pannelli concavi tappezzati di qualche pubblicità e che girano per le strade col puro fine promozionale.

"Vota la 092" con tanto di gigantografia della reginetta impegnata in queste sere nell'emozionante concorso di bellezza nazionale, diventato punta di diamante del palinsesto annuale di RaiUno.

Su questo non ci provo neanche a commentare.
Piuttosto vi consiglio di leggere questo articolo del Corriere riguardante l'ultimo lavoro di Oliviero Toscani, che considero molto interessante.

2 commenti:

SdR ha detto...

Mi vedo costretta ad intervenire per spiegare il punto di vista di una cattolica che alla politica non ci crede più da un pezzo, forse non ci ha mai creduto, fin dal suo primo approccio con Platone (che sembra citato dal N.T. tra l'altro!!!).

Credo che, se un'esortazione vada cercata nelle parole di R., non sia certo rivolta ad atei ed agnostici. E senza dubbio non vi è nessuna indicazione che mi porti a pensare che moralità ed etica non possano appartenere a questi ultimi come ai cattolici.

Premesso questo, dal mio punto di vista, R. ha voluto esortare persone come me a partecipare, a diventare attive nel mondo civile e politico, ad agire e comunciare la morale ed etica cattolica (che in quanto tale è patrimonio - e dovere - dei cattolici in primis, ma anche di tutta l'Europa che ne conserva nella sua laicità il meglio -mi auguro-), a portare il messaggio positivo del Vangelo (ovvero evangelizzare).

Evangelizzare non significa convertire, nè fare lavaggi del cervello, nè leggere il N.T. nei luoghi e attraverso i canali della politica (vedi i missionari nel mondo, che sanno evangelizzare e a volte convertono...).

Evangelizzare vuol dire donare quanto di buono abbiamo appreso e abbiamo compiuto nella ns vita da cattolici. Non imporre, ma offrire.

E insieme a questo, far rispettare un bagaglio di valori, idee, atteggiamenti che sono proprie di una comunità larga che vive in Italia e che va rappresentata...o vorrebbe esserlo.

filu te ientu ha detto...

Mi sono ricordato solo ora di non aver mai risposto a questo commento.

Come sempre mi fa piacere quando c'è qualcuno testimone del pensiero opposto, specie se si tratta di una persona cattolica "pura", che riesce a tenersi abbastanza, ma non in tutto, lontana dal credente moderno.

Ovviamente, non sono d'accordo con ciò che dici, per un semplice motivo. Tu conosci molto bene la potenza del linguaggio, della comunicazione così come la conosce ancora meglio R. e quella parte negativa di tutto il mondo religioso mondiale che fa dell'uso della parola, spesso, un'arma micidiale. Mettiamo il caso che l'interpretazione giusta del suo intervento sia quella dettata da te (anche se in ogni caso, io non ci credo): ad ogni modo, hai messo un agnostico nelle condizioni di pensare di essere chiamato in causa, di sentirsi additato. Credo che qualunque leader, capo, guida spirituale debba parlare e comunicare nella maniera più chiara, immediata e comprensibile possibile, altrimenti finisci col fare il politico che fa una dichiarazione talmente tanto studiata da riuscire a esprimere il suo concetto ma, nello stesso tempo, avere la possibilità di smentirla o modificarla il giorno dopo.
Ripeto: se lui avesse detto "Noi cattolici siamo responsabili del degrado anche più di tutti gli altri in Italia, avendo governato praticamente da sempre, e quindi è giusto che riscopriamo i nostri principi e i valori in cui crediamo per far rinascere una ripulita classe di politici cattolici" lo avrei apprezzato, pur continuando a non condividere l'accostamento appartenenza religiosa-appartenenza politica.
Dire quello che ha detto lui è un'altra cosa.

E questo signore non è nuovo a questo genere di dichiarazioni "interpretabili", un esempio su tutti il discorso di due anni fa all'università di Ratisbona. (http://it.wikipedia.org/wiki/Controversia_con_l'Islam_sulla_lezione_di_Ratisbona_di_papa_Benedetto_XVI)

Ce n'è un altro in Italia che assomiglia a lui, anche se quello è MOLTO peggio...