giovedì 18 settembre 2008

Siamo tutti Abdul


Accolgo la proposta di Micromega di diffondere via web il banner da loro creato.
A cosa diavolo potrà servire mai? Ha lo stesso potere risolutivo di una sola goccia d'acqua buttata su una foresta in fiamme, in fondo. Abdul è stato ammazzato e non sarà un'immagine in un blog sconosciuto a farlo tornare in vita nè a fare giustizia. Non riuscirà a cambiare le sorti di questo Paese di cui un tempo ero innamorato, un Paese che ormai è solo una sporca vetrina per turisti distratti, un Paese in netta e chiara involuzione sociale.

E' solo un omaggio a questo mio CONNAZIONALE, l'unico che posso fare data l'impossibilità di recarmi ai suoi funerali a Milano.

Alcuni blogger e giornalisti "alternativi" ci tengono a far notare che il pm non giudica il reato come un delitto razzista e che molti hanno sbagliato a ritenerlo tale. Come se fosse normale, in un paese civile del terzo millennio, correre dietro ad un ragazzetto di 2o anni che ti ha rubato un pacco di biscotti dal bancone e sfondargli la testa con una spranga. Tutto normale.

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