domenica 27 luglio 2008

Fermarsi al rosso

Tante volte, guardando un telegiornale, leggendo un quotidiano o un libro, discutendo con gli amici e chissà in quante altre occasioni, viene fuori la domanda che sicuramente rientrerà tra le prime cinque questioni, in assoluto, che il cittadino italiano, attento e mediamente istruito, si pone dalla nascita della Repubblica ad oggi: "quale potrebbe essere la soluzione?"
Domanda generale, perchè di soluzioni al nostro splendido Paese ne sono sempre servite tante e trovate molto poche. Semmai aumentano i problemi da risolvere. E la cosa non può sucitare scalpore, dopotutto stiamo parlando di un Paese che ha raggiunto la sua configurazione attuale in maniera molto rocambolesca e che si è ritrovato ad affrontare una guerra mondiale solo cinquant'anni dopo. Forse non ha semplicemente avuto il tempo di fare le cose con calma.
La soluzione, spessisissimo, si è cercata e si cerca tutt'oggi alla situazione politica.
Non credo di inciampare nel populismo (di questi tempi bisogna stare attenti) se affermo che il malcontento nei confronti dei sistemi che regolano la politica italiana sia sempre in forte crescita, come il debito pubblico. E quale potrebbe essere la soluzione a tutto questo?
Una parte degli italiani pare non essere interessata.
Un'altra parte non lo è per davvero.
Un'altra non vede dov'è il problema.
Un'altra (molto grande) pensa che la soluzione sia dentro la testa di un uomo (molto piccolo).
Un'altra non sa o non conosce.
Un'altra crede che forse la soluzione non si potrà mai trovare, perchè "noi italiani siamo fatti così".
Un'altra fa finta di battersi per cercarla.
Un'altra, cocciuta, si batte per davvero.
Io ovviamente non posso sapere quale potrebbe essere questa soluzione, questa svolta, questa trasformazione. Diventerei un po' banale se dicessi che il problema è di più ampio raggio e riguarda la cultura, la mentalità, la maturità di questo popolo: solo quando riusciremo a capire che per fare politica non devi necessariamente essere un po' corrotto e che governare una Nazione, o una Regione o un paesello di 300 anime non significa "comandare" ma piuttosto amministrare, rappresentare il volere della maggioranza degli elettori, gestire la cosa pubblica, prendere decisioni responsabili. E non sto quì a dirvi quali sono, secondo me, le possibili strade da prendere per iniziare un (difficile) percorso di trasformazione culturale.In ogni caso, si tratterebbe di un progetto a lughissima distanza.

Oggi, in questo momento, cosa si potrebbe allora fare?
La situazione reale politica italiana è sotto gli occhi di tutti (va bene, non proprio di tutti). Qualcuno potrebbe farmi notare che il mio discorso pecca di faziosità, ma in tal caso lo inviterei a riflettere. In questo momento c'è un uomo che governa questo Paese, un solo uomo. Chi dovrebbe camminare al suo fianco, lavorando assieme per il bene comune, si trova in realtà alle sue spalle, rese ancora più larghe dal doppiopetto blu, e lo segue in tutte le sue scelte. In fondo, non ci sarebbe nulla di male in tutto questo: Berlusconi è un personaggio dotato di straordinario carisma, un vero leader. Forse a volte dovrebbe, da vero buon leader, mettersi un po' in discussione o forse non è colpa sua se tra chi lo segue nessuno è in grado di opporsi a qualche suo pensiero.

Di fronte a cotanta bravura e audacia politica, chi c'è? Nessuno. O meglio, una massa non ben definita, unita solo dalla convinzione che il leader della maggioranza rappresenti il male assoluto. Fin troppo facile, quindi, immaginare che un Cavaliere con quella corazza e quella spada avrà sempre vita facile se sulla sua strada si troverà ad affrontare solo gruppetti di teppistelli di villaggi. Ed è facile immaginare che le uniche e vere manifestazione di disappunto possono essere manipolate a suo vantaggio da quell'uomo così scaltro, che fa accuse di populismo ma che grazie al populismo campa politicamente da 14 anni. Una prima soluzione al complesso scenario politico nazionale, un tentativo, un punto di partenza, quindi, sembrerebbe essere la creazione, o la promozione, di un Antagonista: un sol uomo capace di tenere seriamente testa a Berlusconi grazie a delle "armi" diverse ma altrettanto potenti.
Quali dovrebbero essere le caratteristiche di questo nuovo Eroe? (o AntiEroe, a seconda delle vostre preferenze). Probabilmente potrebbero riassumersi in cinque soli punti.

1. Dev'essere NUOVO.
Per gli italiani deve rappresentare la novità. Si badi bene: non troppo nuovo da essere inesperto, ma sufficientemente da non essere facilmente riconoscibile (o riconducibile a fatti, eventi o cariche politiche ricoperte in passato) dalla maggior parte della popolazione.
2. Dev'essere DIVERSO.
Quando Berlusconi scese in campo nell'ormai lontano '94, uno dei fattori che contribuì al suo successo fu l'immagine di una persona nuova, lontana dallo stereotipo del politico medio-alto. Erano anni in cui la gente aveva ancora negli occhi l'amico Craxi preso a monetine in testa a Roma all'uscita dell'albergo, c'era un clima di sfiducia molto alto nei confronti della clase politica. In tutto questo lui rappresetava la novità: un imprenditore tra i migliori in circolazione, e non un politico puro, che voleva gestire l'Italia come un'azienda. Introdusse il linguaggio semplice, pur se ricercato, abbandonando il politichese, cominciò a spettacolarizzare le campagne elettorali in stile statunitense, buttava in campo quando serviva alcuni elementi della sua vita privata, quelli che facevano breccia nel cuore dell'italo-sentimentale. Se ci riflettete tutto questo lo ancora oggi.
3. Dev'essere CARISMATICO.
Non si parla del carisma fiacco del Professore o di quello finto american style di Veltroni. Si tratta di quel carisma puro riconosciuto da tutti, rispettato dagli avversari, che permette di essere indiscusso e insostituibile leader e trascinatore.
4. Dev'essere COMUNICATIVO.
Inutile dire che questa è la vera grande forza dell'attuale Premier. L'uomo di cui abbiamo bisogno deve riuscire ad oltrepassare lo schermo della tv, deve colpire gli occhi di chi guarda una sua foto, deve imprimere la sua voce ferma e decisa nella mente dei potenziali elettori, deve esprimere concetti chiari e forti in maniera semplice e diretta
5. Dev'essere PULITO.
Questo dovrebbe essere l'unica grande differenza con Berlusconi: dev'essere una persona che non ha bisogno di leggi per la sua immunità per governare con serenità, che non passa i sabati con i suoi avvocati perchè deve difendersi in mille processi, che magari ha anche un passato di grande orgoglio e valore sociale.

In tempi non sospetti, secondo il mio umilissimo parere, avevo già ritrovato questi elementi nella figura di una ben nota personalità politica attuale: il Governatore della Puglia, Nichi Vendola.
E subito ne elenco le motivazioni.
1. E' NUOVO.
Vendola non è certamente un volto nuovo della politica italiana ma, anzi, nonostante la giovane età è da molti anni un militante attivissimo, importante ma "nascosto". Non tutti sanno, ad esempio, che Rifondazione Comunista l'ha creata anche lui. Grandissima esperienza, quindi. Ma non è così noto da poter essere riconosciuto dalla vecchietta di Castagnole delle Lanze o dal ragazzino di Vigonza. Per molti risulterà un viso "forse già visto", ma non ripetuto. In sostanza, non nauseante come i baffi di D'Alema.
2. E' DIVERSO.
E questo, ironia della sorte, è il punto più importante e significativo. Vendola è omosessuale dichiarato. Agli inizi della sua carriera questa cosa destava un po' scandalo, ma ora ormai più nessuno ci pensa. Neanche nella conservatrice Puglia, la stessa che l'ha visto vincere le primarie e le regionali contro il favoritissimo Fitto, attuale ministro della non so cosa e del lecchinaggio. Come se non bastasse, porta da sempre un orecchino all'orecchio sinistro, di sicuro non un oggetto diffuso tra gli uomini politici italiani, ma un elemento tanto piccolo e semplice quanto gigantesco esempio di diversità. Ma non finisce quì: Nichi (come ama farsi chiamare) è profondamente cattolico. La sua grande fede, le sue numerosissime partecipazioni alle manifestazioni religiose più significative, son ben note ai vertici della Chiesa e non sono mai state motivo di contrasto. Pensateci: un comunista cattolico. Qualcuno potrebbe vederci una contraddizione forte, una condizione impossibile, altri solo una lettura diversa e moderna dei due concetti accoppiati.
3. E' CARISMATICO.
Vince nel 2005 le primarie in Puglia contro il favorito Boccia e supera, seppur di un soffio, il Governatore uscente alle regionali dello stesso anno. Nessuno, in Puglia, ci avrebbe scommesso un centesimo: diventa il primo Presidente comunista della storia della mia Regione. E' scrittore di poesie: una sua raccolta è stata premiata da una giuria di cui faceva parte Marcello Veneziani, filosofo ed intellettuale missino.
4. E' COMUNICATIVO
Non avevo mai visto Vendola dal vivo prima di qualche anno fa. E politicamente non lo conoscevo benissimo. Poi una sera, alla vigilia delle elezioni provinciali nel mio paese, si presentò sul palchetto di Piazza Castello e cominciò a parlare. Non voglio esagerare, ma molta gente rimase di stucco. E a fine comizio batteva la mani soddisfatta e contenta di aver potuto assistere ad un'esposizione eccellente di idee, anche se non condivise. Tutto questo grazie ad una dialettica elegante, semplice, mai noiosa. Forse qualcuno se lo ricorderà sul palco del Parioli, quando Costanzo lo chiamava spesso per discutere di temi sociali complessi, quando ancora era solo un soldato semplice della politica. Bellissima, semplice e potente la serie di manifesti creati per la campagna elettorale delle elezioni regionali; ed anche gli spot passati in tv, tra i quali questo, il mio preferito.
5. E' PULITO.
Negli anni in cui è stato parlamentare ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Commissione Antimafia. Voi direte: anche Del Turco è stato presidente della stessa Commissione ed ora si trova dietro le sbarre per tangenti e robacce varie. La differenze è che Vendola nel '93 è stata anche sotto scorta. Se si considera che lo Stato non è molto generoso nell'offrire tale sevizio, è facile immaginare che la lotta alle mafie del sud probabilmente era reale come reale era diventato il suo pericolo.

Ieri si è chiuso il congresso di Rifondazione. A Vendola questa volta il miracolo non è riuscito: 4 mozioni si sono alleate contro di lui, battendolo per soli 15 voti. Ha vinto Ferrero, l'ex ministro di Prodi che ora rinnega la collaborazione col centrosinistra.
Ha vinto democraticamente chi vuole rimanere ancorato a sinistra, chi ancora alza fieramente e malinconicamente il pugno chiuso, chi vuole la falce ed il martello nel proprio simbolo, chi non vuole alleanze moderate, chi pensa che "opposizione sempre, governare mai". E come se non bastasse, partito disgregato, un imbarazzante 2% nazionale che "riparte" diviso.

Si critica tanto il conservatorismo della Chiesa Cattolica che farebbe da enorme freno all'ammodernamento del nostro Paese. Si critica la xenofobia e la volgare arretratezza delle destre.
Un giorno, chissà, forse saremo pronti per entrare nel terzo millennio.

Io, intanto, non cambio idea.

giovedì 24 luglio 2008

Sentirsi sollevati

Avete presente quei concorsi a premi che passano in tv, specie sui canali per ragazzi, dove bisogna rispondere via sms o telefono ad una domanda estremamente semplice, creata solo per far pagare la carissima tariffa all'utente? Solitamente ci sono quattro possibili risposte, di cui tre assolutamente improbabili, se non impossibili.

Es.: Quale strumento ha sempre suonato Sting fin dai tempi dei Police?
a) il triangolo;
b) la tuba;
c) il basso;
d) il flauto di pan

Bene.
Ora, se non avete letto i notiziari, vi faccio anche io un piccolo test

Cos'ha dichiarato quest'oggi il Presidente del Consiglio al rientro in Italia dopo l'approvazione del Lodo Alfano ed i fatti d'attualità degli ultimi giorni?
a) "ora il sabato potrò lavorare tranquillamente e non stare con i miei avvocati";
b) "così facendo avete licenziato Ghedini (il suo avvocato, n.d.r.) ed i suoi collaboratori"
c) "Bossi è un uomo di grande raziocinio e straordinaria lealtà"
d) "sul dialogo con l'opposizione non mi faccio un cruccio; non si può dialogare con chi non ha interesse a farlo"

Dai, io l'ho fatto ancora più facile.
Chi risponderà per primo vince la possibilità di diventare il quinto cittadino italiano immune da colpevolezza per qualunque tipo di reato.

mercoledì 23 luglio 2008

Se la canta e se la suona

"E vaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,
il mio processo se ne vaaaaaaaaaaaaaaaaa...."

Il Lodo Al Bano


martedì 22 luglio 2008

Precisazioni dell'autore

Questo NON E':
1. un blog politico, nè tampoco uno spazio dove si parla quasi esclusivamente di politica;
2. un blog che ha come obiettivo il tentativo di cambiare il mondo e fermare le guerre;
3. un blog nato con l'idea precisa di sensibilizzare l'opinione pubblica;
4. un blog che mira a cambiare l'opinione di chi legge;
5. un blog che s'impegna per il sociale;
6. un blog che mira ad innalzare il livello culturale del popolo italiano;
7. un blog dove si promuovono costantemente iniziative di carattere socio-cuturale;
8. un blog creato come forma alternativa di protesta o di azione per minare la basi del potere costituito;
9. un blog dove si dialoga solo sui massimi sistemi;
10. un blog scritto da una penna prestigiosa;
11. un blog scritto da una penna che cerca popolarità per poter diventare prestigiosa;

Questo E':
1. il quaderno che fin da bambino custodivo gelosamente in un cassetto, che di tanto in tanto tiravo fuori e che imbrattavo, rigorosamente senza seguire le linee parallele o i quadretti, con tutto ciò che mi frullava per la testa e che finiva su quella carta attraverso il tratto lasciato da una penna: una frase, uno schizzo, una caricatura, una poesia, un pensiero, un racconto, una linea contorta, una firma, un cuore, una faccia, degli accordi per chitarra, il testo di una canzone che conoscevo a memoria, uno sfogo.
C'è solo una piccola grande differenza: quel quaderno c'ho legato uno spago e l'ho calato giù per la finestra, fino al piano terra, fino alla strada, fino al mondo reale. Chiunque può passare e leggere ciò che ho scritto. Chiunque può passare, leggere e scegliere di scriverci anch'egli qualcosa. Non importa cosa. Ogni tanto tiro su il quaderno, leggo quello che i passanti hanno scritto e ci aggiungo altri pensieri. E ricalo giù.
Se qualcuno passa sotto la mia finestra appositamente per leggere ciò che io scrivo, non può che farmi piacere.
Se qualcuno pensa che sia tempo sprecato, nessuno lo costringe a fermarsi a leggere.
Se qualcuno non ha il tempo per farlo, non si perde nulla.


p.s.: colgo l'occasione per precisare che su questo blog mai nessun commento verrà cancellato da chi lo gestisce, ad eccezione di quelli che:
- contengono espliciti riferimenti alla mia identità;
- utilizzano un linguaggio considerato eccessivamente volgare;
- contengono offese o ingiurie pesanti nei confronti di persone o cose;
- sono spam, messaggi promozionali e/o simili.

sabato 19 luglio 2008

Giorni comuni

I ricordi più belli sono legati alla seconda metà degli anni 80 e sono quelli più nitidi.
I preparativi per la festa duravano giorni interi. Si lavorava all'organizzazione dell'evento dell'anno già da qualche mese prima, si buttavano delle idee, si cominciava ad immaginare. Fino a qualche minuto prima dell'arrivo del primo invitato mio padre era sempre lì a cercare di mettere a punto l'ultima cosa, a risolvere il puntuale imprevisto dell'ultimo minuto, a sistemare l'ultima luce, la prolunga ancora troppo corta, a coprire le patatine che lo scirocco divorava prima di tutti, le bibite ancora troppo calde, l'ultimo controllo all'attrazione dell'anno, la novità, ovviamente ideata, progettata e costruita da lui stesso, quella di cui si sarebbe parlato fino all'evento successivo.
Dietro le quinte mia mamma era immersa tra i fornelli dal giorno prima, a impastare e infornare e tagliare e sistemare e decorare e montare. Ogni volta un successo, con tanto di standing ovation e richiesta del bis per il pezzo finale, quella torta che aveva in mente già da chissà quanto tempo e che prendeva finalmente forma di fronte ai golosi e ormai viziati spettatori, un emozionante intreccio di squisito sapore e geniale originalità. Per alcuni aspetti è stata la più grande artista che abbia mai conosciuto.
Io mi limitavo a fare quello che tutt'ora mi riesce meglio, anche se in situazioni del tutto differenti: scegliere e programmare la musica per la Grande Serata.
Mille sacrifici, mai troppi soldi da parte, vacanze mai passate più lontane della spiaggia sotto casa, ma tanta attenzione all'immensità delle cose semplici. Il figlio di un operaio e di una casalinga, per un giorno all'anno più di tutti, sembrava davvero un Principe.

Poi gli anni cominciano a formarti il carattere e ad alcuni succede che non piace più tanto ritrovarsi al centro dell'attenzione. Via i palloncini e le patatine PiùGusto e i campanelli con la corda lunga tre piani e le lampadine colorate artigianalmente e i giochi di gruppo e le novità dell'anno. Tutto veniva ridimensionato, per mia scelta. Affetto a parte, ovvio.

Nonostante questo, a 12 anni non puoi e non devi assolutamente avere la maturità giusta per comprendere il mondo. A 12 anni hai negli occhi l'affetto della tua famiglia, gli amici di scuola, il tuo calciatore preferito, la ragazzina dell'ultima classe vicino i bagni. Delle immagini viste in tv il giorno del tuo dodicesimo compleanno, per quanto assurde, non ti distolgono quindi l'attenzione dalla tua mamma che paziente continua a girare la crema per la grande opera pasticcera da presentare alla sera ad amici e parenti. Ma a 12 anni riesci benissimo a capire che qualcosa di strano è successo, qualcosa di molto più rumoroso di uno scoppio provocato da 100 chili di tritolo. Lo leggi negli occhi della gente che vedi in tv, lo intravedi tra le macerie e la polvere, lo senti nella voce tremante e incerta del cronista.

Non ci ho messo tanto tempo a crescere e a capire cosa successe davvero in quel pomeriggio del mio compleanno, in una strada di Palermo.

Ed oggi, in un'epoca in cui qualcuno definisce la magistratura "la metastasi della giustizia", qualcuno che dalla quella giustizia scappa nella notte come un ladro beccato con la mani nel sacco, che calpesta la Costituzione per raggiungere la propria invulnerabilità, che si avvale di amici e stretti collaboratori politici e d'affari processati e ritenuti colpevoli d'associazione mafiosa, che definisce Mangano "un eroe", che si avvale di ministri che han bruciato tricolori o che considerano il Consiglio Superiore della Magistratura una "cloaca" (come il passato dai quali attingono i loro valori), che spadroneggia e comanda in nome del Popolo Italiano, voglio fare una cosa che non ho mai fatto: dedicare il giorno del mio compleanno ad una persona per la quale scrivere elogi è estremamente superfluo.

In quel sabato del 19 Luglio 1980 nasceva una vita, la mia.
Dodici anni dopo, il coraggio di un uomo veniva fermato nell'unico modo possibile.

Dedicato a Paolo Borsellino.


"Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre"
(P. Borsellino)

lunedì 14 luglio 2008

Per fare tutto ci vuole un fiore

Venerdì scorso Matteo Cambi, ideatore del più che noto marchio d'abbigliamento Guru, è stato arrestato. Accusa: bancarotta fraudolenta ed altri reati vari. Buco nell'azienda dichiarata fallita dal Tribunale di Parma: 54 milioni.
Prima un po' d'attenzione per il protagonista, è giusto che sia così.
Dispiace un po' per questo ragazzo, più che altro per la fine che ha fatto. Non era una persona
colta, però probabilmente aveva intuito. Trentunenne, dal nulla ha creato un impero, sfruttando la comune demenza di certi ambienti milanesi, discoteche e ritrovi di ricchi vip. Ha cominciato qualche anno fa lanciando magliette, con disegnato un fiore, nei locali, millantando che fossero "limited edition" e da lì è partita la scalata che lo ha portato dentro quello stesso mondo che lui ha preso in giro ed ha sfruttato per diventare milionario. Ferrari, orologi, ville, vizi, opere d'arte d'altissimo valore, donne dello spettacolo, la testa gira a quei livelli ed il crac è dietro l'angolo. Fiaba finita nel carcere di Parma, in attesa di un processo.

L'attenzione ora si sposta sulle reazioni di un suo vecchio compagno di merende, il bel Fabrizio Corona. Che ha dichiarato:
"Si vede che anche a Matteo, come a me, è capitato un giudice che vuole punirlo perché è giovane e fa la bella vita. Si poteva aggiustare tutto con un pagamento, un accordo, come aveva proposto lui. E invece lo mettono in galera solo per una bega economica.
Non ti preoccupare Matteo, tanto come vedi un po' di carcere non si nega a nessuno. Benvenuto nel club. Pensa a me, a Fiorani, a Ricucci... Ce la farai, anche se è una tragedia e non ha senso quello che ti stanno facendo".
(Per chi volesse conoscere la fedina penale di questo giovanotto, sosia del primo Rocky Balboa, può farlo quì.)

Ora: poco importa di chi siano Cambi e Corona, poco importa delle loro colpe e dei loro reati.
Ciò che colpisce è l'atteggiamento che il primo pupazzo di turno assume nei confronti della magistratura. Pensate: un ipotetico giudice, frustrato dalla sua vita di difensore della legalità, un giorno mentre si trovava in spiaggia a leggere DiPiùTv, preso da un'infernale sensazione d'invidia per quel giovanotto che era riuscito a diventare ciò che lui aveva sempre sognato di essere, decise di fargliela pagare.
Colpisce, ma non stupisce.
Può mai stupire una dichiarazione del genere se a ribadire lo stesso concetto da tanti anni è niente di meno che il Presidente del Consiglio? Se lo stesso Premier continua ancora oggi ad affermare di essere perseguitato, di essere una vittima delle toghe rosse ma nello stesso tempo cerca qualunque modo possibile per evitare di essere processato anche a costo di calpestare la Costituzione, può qualcuno pensare che Corona sbaglia a parlare in quel modo? Se il primo cittadino italiano cerca di far credere ai suoi elettori che la magistratura italiana è la rappresentazione di un sistema creato appositamente per mandarlo alla rovina, è più che giusto che un povero furfante quanto meno dichiari alla stampa di essere preso di mira. Ed è giusto che lo facciano anche tutti gli altri! Se i magistrati sono tutti corrotti e faziosi, secondo il Presidente del Consiglio, perchè io che sono stato arrestato per associazione mafiosa non posso dichiarare per mezzo stampa che si tratta di una messa in scena ideata contro di me?

Oggi è stato arrestato a Pescara Ottaviano Del Turco (PD), governatore della regione Abruzzo. Insieme a lui un'altra decina di assessori e funzionari nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulla sanità regionale. Si parla di tangenti per 6 milioni di euro. Il Procuratore Nicola Trifuoggi parla di prove schiaccianti. Se le accuse dovessero essere confermate, si tratterebbe di un reato gravissimo compiuto da un ex sindacalista, ex ministro delle finanze nonchè ex presidente della Commissione Antimafia.
Che dichiarazione ti aspetti da un Presidente del Consiglio in merito alla questione? Probabilmente quella che vorrebbe la logica ed anche la prassi, cioè che "lasciamo che la magistratura faccia con serenità il suo lavoro prima di trarre conclusioni azzardate".
E invece quale voce arriva dalla Francia, dove il nostro premier sta facendo sbellicare Sarkozy con le sue scenette da animatore di crociere?

"Mi sembra una cosa molto strana che ci sia una decapitazione completa, quasi una retata, di un intero governo di una regione; ho sentito anche il teorema accusatorio, conoscendo l'attuale sistema dell'accusa in Italia.. [...]
Non ha nessuna importanza per me che la giustizia colpisca questo o quell'altro, ma molto spesso i teoremi accusatori sono teoremi che non vengono confermati"

Ah, dimenticavo: Del Turco è stato anche un ex socialista, un ex amico di Craxi.
Non è solidarietà politica, quindi. E' solo questione di amici in comune.

domenica 13 luglio 2008

Anyhow

Stavo per scrivervi il post della tarda domenica, quello degli ultimi battiti della settimana. Volevo inserire il video di una canzone che ha girato molto nel mio lettore nelle ultime ore e attraverso il quale vi avrei forse trasmesso un po' di sana e amara "melantristezza", forse proprio la stessa che ha contraddistinto il mio fine settimana. Molto amara, direi.

Poi, ad un tratto, un suono conosciuto: no, impossibile... PIOVE!
Ho spento la luce, ho spalancato la finestra e mi sono goduto lo spettacolo, cercando di portarmi fuori col corpo per riuscire a bagnarmi quanto più possibile. Giusto i minuti che rientrano nei limiti imposti dalla stagione, giusto le emozioni di una serata d'estate bagnata dalla pioggia.

Nessuno avrebbe mai potuto pensare un finale così inaspettato. E geniale.

A questo punto, se prima il brano di Nick Cave risultava azzeccato, ora è semplicemente perfetto.


sabato 12 luglio 2008

Algernon71 e GCharlie69

Il collegamento per accedere al suo blog è presente già da tempo quì a fianco, sotto la voce Confronti.
Ma la straordinarietà di questo suo post non può che spingermi, per la prima volta, a segnalarvi nello specifico quello che Leonardo ha tirato fuori dal cilindro questa volta. Leggetelo, ve lo consiglio.
(lettura propedeutica per una più ampia comprensione: Fiori per Algernon)

Uno crede di saper scrivere sufficientemente bene in lingua italiana e di avere qualche sprazzo sporco di originalità, poi legge dei capolavori del genere ed inevitabilmente sente di dover fare un centinaio di passi indietro!

venerdì 11 luglio 2008

Christian, il leone

Visto che si prospettano giornate pesanti ed altrettanto pesanti interventi su questo blog, stipulo una tregua con me stesso e inserisco un bellissimo video scoperto per caso sul blog di Alessio.

Per chi non riuscisse a comprendere i sottotitoli in inglese, i protagonisti del filmato sono John Rendall e Anthony 'Ace' Bourke che nel lontano 1969 trovano in vendita un cucciolo di leone in condizione pietose e decisero di portarlo a casa per curarlo ed aiutarlo. Lo chiamarono Christian. Dopo pochi mesi, date le dimensioni e la natura dell'animale non certo domestica, trovarono un modo per reintegrarlo nel suo ambiente, in Africa. L'anno successivo, era il 1970, decisero di andare a trovarlo, supponendo che l'ormai adulto Christian non avrebbe potuto mai riconoscerli...


giovedì 10 luglio 2008

Piazza Navona, 8 Luglio 2008 - 2a parte

COLOMBO vuole la politica in piazza e non la satira.
CALDEROLI sta con Napolitano e non coi comici che dovrebbero continuare a fare solo quello che hanno sempre fatto, perchè quando si dedicano ad altro al posto che ridere fanno solo piangere ... (commento autobiografico...)
FOLLINI taglia netto con Di Pietro (Marco, si vede che sei di scuola Casini...)
MERLO non si ritiene un forcaiolo come quelli della piazza
FINOCCHIARO condivide la necessità di ritrovare rispetto verso il Presidente della Repubblica ed il Santo Padre ("il Papà", "Papa Benedetto VI", no, eh? Troppo laico...)
ROTONDI in questo modo è tranquillo per anni.
BERLUSCONI si occupa della spazzatura solo a Napoli (il gentiluomo si ditingue sempre)
REALACCI è contento della non presenza del PD (detto da un ministro ombra fa il suo effetto...) FINI dice che chi semina vento raccoglie tempesta, riferendosi a Di Pietro (lui che la dignità politica l'ha data in pasto al bestiame, non ha più neanche di che seminare)
PADRE LOMBARDI lascia che la volgarità si commenti da sola.
FIORONI crede che il PD "non c'azzecca" nulla con quella piazza.
BORSELLINO si dissocia.
CICCHITTO invita il PD a scaricare Di Pietro per ritornare al dialogo (carpe diem, come sempre...)
SERENI se lo aspettava e invita Di Pietro a non versare lacrime da coccodrillo.
LATORRE è stupito di chi si stupisce.
LA LOGGIA esprime solidarietà a Napolitano e al Papa.
FRANCESCHINI crede sia molto più efficace un'opposizione ferma, dura, ma civile in parlamento, piuttosto che una piazza che mette insieme insulti al Capo dello Stato e addirittura contro il Papa e che rischia di produrre solo un risultato negativo. (forse lo pensano un po' tutti, Franceschini. Grazie per averci ricordato che servirebbe un'opposizione)
MELONI crede che la Guzzanti ragioni come i peggiori uomini. (?!)
ROTONDI dice che l'attacco alla Carfagna è puro maschilismo. (?!?!)
ANGIUS pensa che il prezzo pagato dal PD per avere l'IDV sia troppo alto (loro sono socialisti, di prezzi se ne intendono)
CASELLATI afferma che i barbari sono tornati in piazza, manifestando tutta la loro inciviltà e il loro disprezzo per chiunque non la pensi come loro (io infatti, preso dalla foga, all'uscita dalla piazza ho preso a pugni quello con la bandiera del PD)
CONSOLO considera lo spettacolo di ieri molto triste.
VELTRONI pensa che c'è un'opposizione riformista dura come la sua, che si batte contro le regole violate dalla destra e poi c'è un 'area che si esprime in maniera caotica e che ha fatto il migliore regalo a Berlusconi (leggi Franceschini. E' così nullo quest'uomo che ormai valgono più le dichiarazioni degli altri)

Questa è la cronostoria delle reazioni politiche di ieri.

Sull'intervento della Guzzanti ho già scritto abbastanza nel prima parte del post. L'ho ritenuta esagerata nei modi e tatticamente sbagliata. Ovviamente per ciò che riguarda la Carfagna.
Sulla battuta contro il Papa aggiungo un mio commento.
Io questo Pontefice non riesco a difenderlo. Ho molto rispetto per la figura da lui ricoperta, lo stesso che ho per qualunque capo di qualunque religione o sistema religioso. Ma sotto quella divisa bianca c'è sempre un uomo. Non è un caso che colui che lo ha preceduto non ha mai subito neanche lontanamente attacchi di questo genere (nonostante si siano poi scoperti altarini poco graditi) e lui ne colleziona a bizzeffe. In Italia però esiste una legge che vieta al cittadino di offendere o schernire una personalità religiosa: legge assurda, a mio modo di vedere, in uno stato che dovrebbe essere laico, ma purtroppo esiste. E temo che la Guzzanti dovrà rispondere anche di questo.
Per il resto, il solito cerchio difensore attorno al Capo della Chiesa che accoglie in maniera del tutto eccezionale e amichevole il Presidente degli Stati Uniti (andò a prelevarlo lui dalla macchina, quando agli artisti del Concerto di Natale non permise neanche di farsi salutare). Come dopo l'imitazione (totalmente sarcastica e senza offese) di Crozza, seguita dalla vergognosa censura voluta dai vertici del Vaticano. Come dopo la questione della Sapienza, dove l'Intellettuale tedesco declinò l'invito del Rettore all'inaugurazione dell'Anno Accademico per MOTIVI DI SICUREZZA, salvo poi mettere in atto quella buffonata della pubblicazione del discorso che il Papa AVREBBE tenuto all'incontro. Tutti assieme, tutti il massimo rispetto, tutti moralisti, tutti profondamente cattolici, tanti a destra quanti a sinistra, ormai.
E poi pazienza se si sniffa cocaina, se si partecipa ai festini con le squillo, se si caricano le prostitute in macchina perchè "ci si sente soli a Roma, lontano dalle famiglie", se si è divorziati otto volte, se si raccomandano nullità a ricoprire posti di rilievo, se si scalano banche, se si controllano i giornali, se si falsificano le schede elettorali, se si pagano tangenti, se si ritirano tangenti, se si truccano gli appalti, se si schedano i bambini rom, se si cerca l'immunita parlamentare per non essere sbattuti in galera, se si è intolleranti e razzisti, se si pensa che è meglio essere fascisti che froci, se si minacciano guerre civili, se nel proprio partito ci sono condannati in via definitiva per associazione di stampo mafiosa, se SI VOTA A FAVORE PER GLI INTERVENTI BELLICI.
Io ieri alla battuta del Papa che va all'inferno ho riso. Ma si sa, questo è il vero peccato.

Per quanto riguarda invece gli insulti al Presidente, riporto per esteso le parole di Grillo:
"Dicono che offendo il Presidente della Repubblica. Io Morfeo non l’ho mai offeso. Sonnecchia. Firma delle cose. Questo patto della “Banda dei 4”. Ha firmato una cosa… Ve lo immaginate voi Pertini che firmava una legge che lo rendeva immune dalla giustizia italiana? Ma io non mi immagino neanche Ciampi, non riesco neanche a immaginarmi Scalfaro a fare una cosa così. E allora chi è questo uomo qua? Chi difende? È un primo cittadino o uno che difende i partiti politici? Chi è? Quando c’era Chiaiano, la discarica: la Polizia contro le famiglie, a Napoli, la sua città. Lui dove festeggiava? Dove andava? È andata da una famiglia di Chiaiano a festeggiare qualcosa? Era a Capri a sentire della musica con due inquisiti: Bassolino e la moglie di Mastella. E allora, che esempio ho io da questa gente? Quale esempio ho?"

Se c'è qualcuno, che non sia un politico, che ci trova un insulto, si faccia avanti.
Se c'è qualcuno, che non sia un politico, per cui vede la necessità di esprimere solidarietà al Capo dello Stato, lo faccia.
Se c'è qualcuno, che non sia un politico, che quanto meno trova strano l'ammonimento di Napolitano nei confronti del Consiglio Superiore della Magistratura, me lo dica.
Se c'è qualcuno, che non sia un politico, che sostiene che il Presidente sia simile ad una divinità della quale non si può criticar nulla, me lo dica.
Se c'è qualcuno, che non sia un politico, che pensa che l'esempio di Ciampi che firmò il lodo Schifani, salvo poi essere smentito e umiliato dalla Corte Costituzionale, non dimostri l'infallibilità della più alta carica dello Stato, mi commenti.

Pensate: tra cinque anni potremmo avere Berlusconi al Quirinale. C'è qualcuno sano di mente che pensa che, una volta nominato, non si potrebbe più criticare nessuna sua scelta?

E' sempre la solita disgustosa solfa.
50.000, 70.000, 100.000 persone si riuniscono a tempi di record in una piazza, anziani, uomini, donne, ragazzini, solo tramite il passaparola e la rete internet, indignati per delle leggi canaglia, delle leggi che sono considerate incostituzionali da chi della difesa della Costituzione ne ha fatto il proprio lavoro, delle leggi volute da una persona cha ha ESPRESSAMENTE detto che sono state pensate per non essere processato.
Come quando 500.000 persone radunate in una piazza, firmatarie di una proposta di referendum sono state bollate come ignoranti.
Tutti fantasmi, per chi siede al potere.
Perchè l'attenzione la si punta rapidamente sulla battuta, sul singolo esponente della propria idea. Come si fa coi bimbi, quando si trova un modo per distrarli. Già me lo immagino Letta di fronte alla tv che guarda la manifestazione aspettando con ansia una battuta più marcata... è lì, suda... attende ansioso... la battuta arriva, esulta! Chiama il primo straccio di giornalista servo di fiducia e fa la sua dichiarazione d'ordinanza.

Tutti compatti, quindi.
Tutti contro i barbari.

Ovviamente non sorprendono le reazioni della parte destra del Parlamento. Lì si sa come funziona: i cervelli sono del tutto spenti, come la loro dignità, devono solo agire e ripetere con attenzione quello che viene loro indicato.
L'aspetto più squallido della faccenda è l'atteggiamento del PD. Non vale neanche la pena spendere due parole. Veltroni stesso, in questo momento, non vale una sola parola. Anzi, si, forse solo una.

Compattatevi quanto volete, fate bene.
Credo che ne avrete molto bisogno fra non molto.

mercoledì 9 luglio 2008

Piazza Navona, 8 Luglio 2008 - 1a parte

Sapevo di leggere determinate cose sui giornali di oggi, non mi stupisco. Nella seconda parte di questo post, aggiungerò anche il commento a suddette reazioni.

Prima però, il mio resoconto del tutto personale sulla giornata di ieri.

Al post precedente ho anticipato il mio voto: tra il 6 e mezzo ed il 7.

Non di meno, perchè c'è stata una partecipazione inaspettata.
E' stata una manifestazione organizzata in poco tempo, ispirata da un documento firmato da 100 costituzionalisti (tutti ordinari di diritto costituzionale e di discipline equivalenti) dal titolo "In difesa della Costituzione" nella quale hanno espresso la loro seria preoccupazione riguardo gli emendamenti "anti-processo" e lodo Alfano. All'iniziativa, organizzata principalmente dalle firme di MicroMega (diretto da Flores D'Arcais), si è aggiunto ufficialmente Antono Di Pietro con l'Italia dei Valori (divenuto poi co-organizzatore) ed hanno aderito pubblicamente numerose personalità della cultura, della politica e dello spettacolo italiani: da Eco a Camilleri, da Dario Fo a Odifreddi, da Travaglio alla Guzzanti, da Rita Borsellino a Oliviero Beha, dalla Hack alla Maraini. Quattro nomi, insomma. Anzi, quattro gatti, come qualcuno aveva detto alla vigilia. Quattro gatti tutti molto grossi, dato che Piazza Navona era gremita di gente e per chi non la conosce bene, si può dire che non è certo la piazzetta dell'oratorio. Hanno parlato di 100.000 presenze, ma sinceramente metto in dubbio un dato così alto. La metà, però, posso confermarla con sufficiente certezza.
Non di più, perchè è stata un po' come la prima interrogazione del primo trimestre, a pochi giorni dall'inizio della scuola. Una prima valutazione, per cominciare. E' stato il ritorno in piazza dei "girotondini" (anche se la natura è stata un po' differente), è stata il primo sfogo ufficiale di una parte del popolo italiano che non è d'accordo su alcune scelte del Governo. Se non erro in democrazia queste cose si possono fare.
Non di meno, perchè c'era tanto entusiasmo. Lo stesso che hai quando organizzi all'ultimo momento una gita fuori porta con gli amici per il giorno dopo: ti ritrovi in macchina a cantare, a sentirti libero e lontano dagli schemi d'ogni giorno, quando per quel pomeriggio prevedevi di rimanere in casa a guardarti Quelli che il calcio. Come spesso accade, tutte le età erano presenti. Anziani nostalgici, adulti in grandissima massa, tanti giovani e qualche bambino (non molti, per fortuna, col caldo che faceva). Poca esibizione, nessun carnevalismo, solo gente attenta ad ascoltare ed applaudire.
Non di più, perchè non si è rispettata molto l'imparzialità partitica dell'evento. Troppe bandiere dell'Italia dei Valori, alcune della Sinistra Democratica, alcune del PCI, una del PD (!) ed una anche del PMLI (vecchietto conciato a mo' di uomo sandwich!). Non era QUELLA politica che doveva scendere in piazza.

Come gli interessati avranno letto sui giornali, ci sono state molte polemiche su alcuni interventi.
Mi limiterò a parlarvi dei più rappresentativi, a mio modo di pensare.

Dopo l'apertura di Flores D'Arcais e l'intervento telefonico della Borsellino, tocca a Di Pietro. Nessun exploit particolare del "giustizialista" (come amano definirlo a destra), poteva scambiarsi per un suo comizio. Che poi forse è una sua forza, segno che sono anni anni che ripete sempre le stesse cose, non le ha scoperte mica ora (anzi, lui le ha scoperte prima di tutti in Italia). Sempre un po' ironico, un po' "caciarone": forse è per quello che Silvio lo detesta... (no, non è vero, non è per quello, è per ben altro). Un bel intervento.
Ho molto apprezzato anche quello di Moni Ovadia (musicista e attore di teatro, di origine ebraica) che ha alzato la voce nei giusti toni. Se non erro è sua la frase "chiamano giustizialismo la legalità".
Si scivola con Camilleri, la Mannoia (fuori programma ma tra le più azzeccate) e si arriva a Travaglio. Si sa, nessuno può negarlo, che si tratta di una persona molto intelligente e ne ha dato un'altra conferma ieri pomeriggio: sapeva che in quell'occasione era inutile stare a ripetere seriosamente e col suo solito ghigno alcune malefatte della nostra classe politica, così si è dato al cabaret puro! Un monologo divertente ma, ovviamente, sempre estremamente pungente.
E poi arriva Grillo. Anzi, telefona, visto che non era presente fisicamente. (N.B.: il pubblico gli riserva un applauso modesto, non certo all'altezza di quello dedicato a Travaglio). Solito (nel senso buono) Grillo: chi lo legge o lo segue da tempo non ha sentito niente di nuovo. Parla per un po', la gente lo ascolta con attenzione, lui non ha il ritorno audio e va avanti a raffica. Un'unica parolaccia finale.


Poi arriva la Guzzanti. Avrete già sentito o letto quello che ha detto su quel palco. Premessa: io adoro Sabina e credo che sia molto, molto brava nel suo lavoro. Oltretutto dà l'impressione di essere una donna con un bel po' di cervello, a giudicare dalle sue (pochissime, ovvio) presenze nei dibattiti televisivi. Di sicuro, una con gli attributi maschili. Seconda premessa: ognuno dei personaggi saliti sul palco ha concentrato, grosso modo, l'attenzione su un aspetto della protesta. La Guzzanti, da tempo sostenitrice dei diritti delle donne, ha scelto di polemizzare sulla decisione di nominare ministro una ragazza di 31 anni che fino al 2006 faceva la showgirl, con tanto di calendario mezza ignuda al seguito, e che della politica non aveva mai visto nulla, se non l'urna elettorale. Come lo ha fatto? Nonostante le mie due premesse, per me lo ha fatto esagerando, e non poco. Ha basato il suo intervento satirico sui presunti rapporti col Cavaliere, senza tirarsi mai indietro quando c'era da parlare esplicitamente di sesso orale. E lo ha fatto a tal punto che dopo una battuta pesantissima la gente si è ritrovata un po' disgustata. Forse perchè tutti, come me, avevano immaginato la scena! Forse l'ipotesi deii colloqui orali col Premier, propedeutici alla sua nomina ministeriale, non è poi così presunta (alcune intercettazioni le confermerebbero) ma non era su questo che bisognava basare un'intera protesta. Lo ha anche detto, la Guzzanti, ad un certo punto quando a ha sottilineato che "non importano i rapporti extraconiugali di Berlusconi, ma importa che una non puoi metterla alle Pari Opportunità solo perchè ti ha succhiato l'uccello. Non puoi metterla da nessuna parte, in realtà, ma lì tanto meno". Un concetto anche giusto che personalmente condivido appieno. Ma era troppo tardi, ormai. E poi ritornandoci sull'argomento così tante volte (ed anche in maniera così esplicita e volgare) ha dato adito alle polemiche di quest'oggi. Si sa come funzionano queste cose: tu puoi stare a parlare 10 ore di fila di legalità, di amore, di pace, di giustizia, di democrazia, di Costituzione, ma se ad uno gli scappa una parola di troppo chi ti sta contro baserà la sua critica solo ed essenzialmente su quella parola. E così è successo. E' una tecnica dell'Armata Berlusconiana, spostare l'attenzione sulle cose futili. Ci è cascata, e mi spiace per questo. Non paga, ha tirato fuori una battutona pesantissima contro il Papa. E lì, francamente, ho applaudito divertito.

Tra i successivi interventi, solo due da raccontare:
Ascanio Celestini, con la sua immensa bravura ha parlato di intolleranza e lo ha fatto a suo modo, con una serie di monologhi-pensieri di tipologie di ipocriti e razzisti. "Perchè il mondo non si divide tra chi pensa di dare un calcio nelle palle o una monetina da un euro all'extracomunitario al semaforo: il mondo si divide tra chi è dentro la macchina a pensare e chi è fuori"
Chiude Furio Colombo e quì, ahimè, mai chiusura è stata meno adatta. Dissociandosi dagli interventi di Grillo e della Guzzanti, ha spianato la strada ai titoli dei giornali di oggi, chiedendo scusa al Presidente della Repubblica, chiedendo un applauso per lo stesso al pubblico confuso (reazione moscia e qualche fischio, addirittura) e chiudendo la giornata nella totale ambiguità. Io stesso ho visto persone che non capivano cosa stesse succedendo e sono andate via chiedendosi, probabilmente, perchè così tante contraddizioni. Doveva essere la giornata del "tutti contro uno", dopo gli affronti dell'uno contro tutti dei giorni scorsi, ma i tutti si sono ritrovati ancora una volta sgretolati.

Tra il 6 e mezzo ed il 7.

Ma siamo ancora all'inizio.

martedì 8 luglio 2008

Immagini da Piazza Navona

Per ora, solo qualche foto rappresentativa.
Domani avrete il resoconto personale della manifestazione tenuta questo pomeriggio in Piazza Navona.

Anticipo solo il voto finale: tra il 6,5 ed il 7.






p.s.: E' stato anche il mio primo giorno da "fotoreporter" col mio nuovo gioiellino, tanto splendido quanto ancora sconosciuto!

domenica 6 luglio 2008

Non mi aspettate, forse mi perdo

Venerdì pomeriggio, bloccato all'inizio della Pontina tra le mille macchine. Passo d'uomo, stanco.
Nel lettore mp3, mia salvezza, cosa parte?

"Santi numi ma che pena mi fate strozzati inghiottiti come olive ascolane
spiedini di carne in fila sulle autostrade saldare al casello tanto per ringraziare
pensarsi arrivati dopo un lungo week-end"

Max Gazzè è uno di quegli Artisti che quando lo ritrovi dopo tanto tempo, pensi: "Ma perchè non lo ascolto da così tanto tempo?!".
Così, il caso (leggi "scelta casuale" nel menù del lettore) dopo La favola di Adamo ed Eva mi ha piazzato Vento d'estate:


E da quel momento, nella mia testa per tutto il week-end.
Canzone che, vi potrà sembrar strano, a me non ha mai fatto pensare all'estate. Semmai al desiderio di vivere mentalmente quella sensazione di leggerezza, di espansione del proprio essere, tipica dei primi giorni della bella stagione (Max sarebbe d'accordo, forse).
Soprattutto, è la prova che non ascolto solo musica sconosciuta ai più (o a quasi tutti, qualche volta!).

Dato che ci sono.
Nell'ultimo album di Gazzè c'è un brano molto, molto interessante musicalmente con un testo di quelli che ti fanno sbattere un po' prima di comprenderne appieno il messaggio.
Io non sono mai stato bravo ad interpretare i testi delle canzoni (o meglio, li interpreto sempre un po' a modo mio), ma su questo, credetemi, non riesco proprio a decidermi:

Il demone a volte, ce l'hai stretto negli occhi, fra le bocche storte
e dalla gola caccia temporali secchi in un minuto da pazzi
s'allarga la faccia e quella bava d'amore che aveva attecchito male esplode in pezzi...
sei di casa all' inferno!
Dopo l'imprevisto, tu fai perno e stai di schiena
a vomitare questo rivolo in apnea..
una schiuma di pensieri che è in balia di mostri vicini.
Il demone a volte, fra voragini in petto
e tu costretto su quel crepaccio sei ponte goffo ma poveraccio
se cedi al tuffo! E lì sotto C'è uno scroscio Brutto Che ti chiama
Ad essere il rovescio Di un'idea
Una schiuma Di pensieri Che in balia Di mostri vicini
Sei di casa all'inferno Dopo l'imprevisto Tu fai perno E stai di schiena
A vomitare questo Rivolo in apnea
E li sotto C'è uno scroscio Brutto Che ti chiama
Ad essere il rovescio Di un idea... Una schiuma Di pensieri Che è in balia...
Una schiuma Di pensieri Era in balia Di mostri vicini.

Il brano si chiama "Mostri".
C'è qualcuno di voi a cui piacerebbe esprimersi? Ed aiutarmi?!

p.s.: Consiglio d'ascolto, per chi desidera farsi un po' di cultura in merito a questo valido artista "semplicemente" pop: la raccolta "Raduni 1995/2005"

mercoledì 2 luglio 2008

Benvenuti a Piane Crati, città decassonettizzata

Ah, ma allora non è soltanto una mia utopia.
Cominciavo a pensare di essere matto.

Leggi: Il paese senza cassonetti

Solo due punti da sottolineare:

1) Piane Crati è un paese della Calabria. Italia del Sud.
2) Questa notizia non può che confermare la mia testarda convinzione che alla base di un grande Paese civile ci dev'essere un eccellente sistema scolastico. Se si considerano le condizioni in cui riversa quello italiano, è estremamente semplice spiegare tante cose che accadono già oggi e prevedere molti disastri del domani.

Dopo una lunga ricerca sono riuscito a recuperare un indirizzo e-mail del sindaco Michele Ambrogio (sperando che la utilizzi!), a cui ho mandato una lettera che potrete ritrovare quì di seguito:

Gentile Sindaco Ambrogio,
sono un ragazzo di 28 anni, pugliese, domiciliato a Roma da poco più di un mese, blogger nel tempo libero.
Le scrivo per complimentarmi vivamente per il premio "Riciclone 2008" che Le verrà assegnato da Legambiente e dal Ministero dell'Ambiente il prossimo 10 Luglio, il giustissimo riconoscimento ad un lavoro straordinario della Sua amministrazione che l'intero Paese ha la possibilità di scoprire solo ora.
Ritrovarsi a leggere una notizia come quella del "miracolo" di Piane Crati in un clima politicamente (e democraticamente) torbido come quello che si sta vivendo in questi giorni, è un fatto di assoluta straordinarietà, un'occasione per ricordarsi che i grandi cambiamenti possono partire anche dal basso.

"Basso" come Sud Italia, come Calabria, come Piane Crati, come la mia Puglia, sede della futura e assoluta prima rete mondiale di distribuzione di idrometano ricavato da fonti rinnovabili.
"Basso" come i bimbi e le scuole, che, come Lei ha specificato nell'intervista rilasciata a Repubblica.it, hanno svolto un ruolo importante per la realizzazione finale del progetto.

Mi sono permesso di inserire un riferimento alla notizia in questione, nonchè questa stessa e-mail, sul mio giovane blog,
http://filuteientu.blogspot.com/ (esattamente a questa pagina): inutile dire che sarebbe un piacere ricevere una Sua visita e che inoltre Le sarei molto grato se facesse conoscere a me (soprattutto, essendo molto interessato) ed ai miei lettori i punti chiave e le tappe principali che hanno permesso Lei, la Sua amministrazione ed i cittadini di Piane Crati, di raggiungere un simile risultato.

RinnovandoLe le mie sincere congratulazioni, La saluto cordialmente.

Filu te ientu