lunedì 14 luglio 2008

Per fare tutto ci vuole un fiore

Venerdì scorso Matteo Cambi, ideatore del più che noto marchio d'abbigliamento Guru, è stato arrestato. Accusa: bancarotta fraudolenta ed altri reati vari. Buco nell'azienda dichiarata fallita dal Tribunale di Parma: 54 milioni.
Prima un po' d'attenzione per il protagonista, è giusto che sia così.
Dispiace un po' per questo ragazzo, più che altro per la fine che ha fatto. Non era una persona
colta, però probabilmente aveva intuito. Trentunenne, dal nulla ha creato un impero, sfruttando la comune demenza di certi ambienti milanesi, discoteche e ritrovi di ricchi vip. Ha cominciato qualche anno fa lanciando magliette, con disegnato un fiore, nei locali, millantando che fossero "limited edition" e da lì è partita la scalata che lo ha portato dentro quello stesso mondo che lui ha preso in giro ed ha sfruttato per diventare milionario. Ferrari, orologi, ville, vizi, opere d'arte d'altissimo valore, donne dello spettacolo, la testa gira a quei livelli ed il crac è dietro l'angolo. Fiaba finita nel carcere di Parma, in attesa di un processo.

L'attenzione ora si sposta sulle reazioni di un suo vecchio compagno di merende, il bel Fabrizio Corona. Che ha dichiarato:
"Si vede che anche a Matteo, come a me, è capitato un giudice che vuole punirlo perché è giovane e fa la bella vita. Si poteva aggiustare tutto con un pagamento, un accordo, come aveva proposto lui. E invece lo mettono in galera solo per una bega economica.
Non ti preoccupare Matteo, tanto come vedi un po' di carcere non si nega a nessuno. Benvenuto nel club. Pensa a me, a Fiorani, a Ricucci... Ce la farai, anche se è una tragedia e non ha senso quello che ti stanno facendo".
(Per chi volesse conoscere la fedina penale di questo giovanotto, sosia del primo Rocky Balboa, può farlo quì.)

Ora: poco importa di chi siano Cambi e Corona, poco importa delle loro colpe e dei loro reati.
Ciò che colpisce è l'atteggiamento che il primo pupazzo di turno assume nei confronti della magistratura. Pensate: un ipotetico giudice, frustrato dalla sua vita di difensore della legalità, un giorno mentre si trovava in spiaggia a leggere DiPiùTv, preso da un'infernale sensazione d'invidia per quel giovanotto che era riuscito a diventare ciò che lui aveva sempre sognato di essere, decise di fargliela pagare.
Colpisce, ma non stupisce.
Può mai stupire una dichiarazione del genere se a ribadire lo stesso concetto da tanti anni è niente di meno che il Presidente del Consiglio? Se lo stesso Premier continua ancora oggi ad affermare di essere perseguitato, di essere una vittima delle toghe rosse ma nello stesso tempo cerca qualunque modo possibile per evitare di essere processato anche a costo di calpestare la Costituzione, può qualcuno pensare che Corona sbaglia a parlare in quel modo? Se il primo cittadino italiano cerca di far credere ai suoi elettori che la magistratura italiana è la rappresentazione di un sistema creato appositamente per mandarlo alla rovina, è più che giusto che un povero furfante quanto meno dichiari alla stampa di essere preso di mira. Ed è giusto che lo facciano anche tutti gli altri! Se i magistrati sono tutti corrotti e faziosi, secondo il Presidente del Consiglio, perchè io che sono stato arrestato per associazione mafiosa non posso dichiarare per mezzo stampa che si tratta di una messa in scena ideata contro di me?

Oggi è stato arrestato a Pescara Ottaviano Del Turco (PD), governatore della regione Abruzzo. Insieme a lui un'altra decina di assessori e funzionari nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulla sanità regionale. Si parla di tangenti per 6 milioni di euro. Il Procuratore Nicola Trifuoggi parla di prove schiaccianti. Se le accuse dovessero essere confermate, si tratterebbe di un reato gravissimo compiuto da un ex sindacalista, ex ministro delle finanze nonchè ex presidente della Commissione Antimafia.
Che dichiarazione ti aspetti da un Presidente del Consiglio in merito alla questione? Probabilmente quella che vorrebbe la logica ed anche la prassi, cioè che "lasciamo che la magistratura faccia con serenità il suo lavoro prima di trarre conclusioni azzardate".
E invece quale voce arriva dalla Francia, dove il nostro premier sta facendo sbellicare Sarkozy con le sue scenette da animatore di crociere?

"Mi sembra una cosa molto strana che ci sia una decapitazione completa, quasi una retata, di un intero governo di una regione; ho sentito anche il teorema accusatorio, conoscendo l'attuale sistema dell'accusa in Italia.. [...]
Non ha nessuna importanza per me che la giustizia colpisca questo o quell'altro, ma molto spesso i teoremi accusatori sono teoremi che non vengono confermati"

Ah, dimenticavo: Del Turco è stato anche un ex socialista, un ex amico di Craxi.
Non è solidarietà politica, quindi. E' solo questione di amici in comune.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho aggiunto il tuo blog ai feed dopo aver letto un tuo bellissimo commento sul blog rockspolitik riguardo le canzoni napoletane. Dopo aver letto anchq questo post confermo di aver fatto un'ottima scelta!
Tornerò a trovarti per ogni post, davvero sono contento di aver trovato il tuo blog.

Leandro (da Catania)

filu te ientu ha detto...

Ciao!

Ero passato dal tuo blog già ieri e (non lo dico per cortesia ricambiata!) mi era piaciuta molto la veste grafica. Non ho avuto il tempo di leggere approfonditamente qualcosa, ma si nota subito che si tratta di un blog "impegnato". Ci ritornerò sicuro. Anche perchè, proprio mentre scorrevo le pagine, pensavo a quanto è culturalmente attiva la città di Catania. Non ci sono mai stato, purtroppo, ma ho il grande desiderio di visitarla, di toccare con mano questa città che mi ha sempre affascinato.

Riguardo a me... bè, non posso che ringraziarti per tutto! Un commento che di certo non mi aspettavo e mi ha fatto enorme piacere! Per me sarà uno stimolo maggiore, soprattutto ora che ho un lettore in più e che non posso assolutamente deludere! :-)

Un saluto!

Filu

Anonimo ha detto...

Catania attiva?!?!?
ah ah ah
ah ah ah
ah ah ah
Ma sai di che parli?

Ma sì, deduciamo!
Ma sì, filosofeggiamo!!
Ma sì, perdiamo tempo a parlare di ideali in una realtà virtuale!!!

Tornate coi piedi per terra.
AGITE.

filu te ientu ha detto...

Non credo ci siano dubbi sul fatto che il commento anonimo sia di un cittadino catanese. Mi fa molto piacere l'interesse dimostrato nella faccenda e trovo simpatico e curioso questa serie d'intrecci tra chi scrive e alcuni blogger di Catania.
L'unica cosa è che, francamente, il commento lo trovo fuori luogo. O forse semplicemente non ho capito bene io il senso.

Cosa avrei dedotto? E cosa avrei soprattutto filosofeggiato?
Mi sono permesso di fare un apprezzamento su una città della quale, ho premesso subito, non conosco quasi nulla e non ho mai visitato, ma che, vista a distanza, per alcune cose è riuscita e riesce a distinguersi da altre realtà meridionali. Il fatto di aver dato i natali ad artisti musicali di medio-alto livello e varie personalità illustri, avere l'università dal 1434, essere la città con la più alta densità di teatri della Sicilia, avere il centro storico dichiarato patrimonio dell'Unesco e godere anche di una certa fama nazionale per quanto riguarda la movida notturna non sono fattori che trovi così spesso, purtroppo, al sud.
Poi magari, anzi immagino sicuramente, è piena fino alla gola dei grossi problemi che noi meridionali conosciamo bene, ma non vedo perchè questo debba togliermi il desiderio di farmi, un giorno, una passeggiata tra le vie del centro di una città sicuramente molto bella (con la speranza di incontrare Carmen!).

Se poi non ho colto io il nocciolo della critica, resto a disposizione per chiarimenti.

Anonimo ha detto...

Eccoli.
Ammetto che la comunicazione non è il mio forte, ma cercherò di massimizzare la chiarezza del mio personale punto di vista.

Blog come questi (e ce ne sono!) sono la sintesi di quello che secondo me è il male dell'Italia: la politica intesa nel senso originario del termine, come capacità di usare la parola per convincere, per argomentare, per costruire realtà che di reale hanno ben poco.

Secondo me dovremmo superare la politica. Basta al chiacchiericcio e alla critica per sè stessa.
Avanti con le proposte concrete.
Basta col solo commento della realtà.
Avanti con la costruzione della realtà che si desidera.

Con le parole si fa molta strada, ma tutta "in tondo".
Con le azioni si fa molta strada, forse anche in una qualche direzione.

Facciamo un passo in più: alla ragione aggiungiamo il coinvolgimento vero, quello fatto di scelte, di azioni, di impegno VERO.

PS. E hai dedotto nuovamente male. Non sono catanase, ma ci ho vissuto e conosco diversi abitanti ed ex abitanti della città siciliana.

Grazie per la libertà di replica.

filu te ientu ha detto...

Ottimo.
Innanzitutto il mio sincero ringraziamento per la tua replica, che permette anche di mettere meglio a fuoco il tuo precedente intervento. Ora è tutto più chiaro.

Quando dici che bisogna "AGIRE", sintetizzando tutto quello che hai successivamente spiegato, non sai quanto mi trovi d'accordo. Sono così d'accordo che se fossi quì davanti a me ti abbraccerei! Ho trovato piuttosto spesso persone che la pensano come te, ma l'entusiasmo d'incontrarle svanisce dopo poco, cioè quando mi accorgo che incappano nel paradosso della "critica futile alla critica futile". Mi spiego: sento dire che bisogna smetterla di piangersi addosso e trovare delle alternative, ma mai nessuno è riuscito a darmene una concretamente. Mi ricorda un po' le scene a tavola, quando vivevo ancora con i miei e si guardava il tg a pranzo, quando io cominciavo ad agitarmi sentendo la dichiarazione del politico di turno che "ammonisce" il suo collega di opposta fazione, invitando a trovare un'idea differente ma senza mai esporne una.

Nel mio piccolo, posso parlarti della mia esperienza. Quando vivevo nel mio piccolo paesino della Puglia, facevo parte di una società sportiva giovanile e impegnata nel sociale, una società che mi ha visto crescere e che poi ho aiutato a crescere. Oltre alle normali attività sportive, si organizzavano spesso manifestazioni e incontri di carattere sociale, facendo sempre MOLTA attenzione ad andare avanti tenendo le giuste distanze da ogni parte politica. E in un paesino del sud di 10000 anime sai quanto questo possa risultare difficile, considerando che nella sola tua famiglia ci sono 10 persone che ti chiedono il voto per qualcuno. Io personalmente ho sempre cercato di coinvolgere i genitori dei miei ragazzi, di farli partecipi dei problemi ed invitarli a non fermarsi dinanzi alla critica. Spesso si entrava in contrasto con le amministrazioni locali, soprattutto per quanto riguardava l'uso delle strutture ed i servizi all'interno delle stesse, ed io ho sempre cercato di convincere i genitori ad AGIRE, ad andare dal sindaco o dall'assessore e portarlo di peso nella palestra umida e fredda dove i bimbi facevano attività, a farsi sentire, piuttosto che venire da me a lamentarsi di cose sulle quali sapevano bene che non avevo nessun potere decisionale. Inutile dirti che pochissime volte sono riuscito a convincerli. Gli impegni, la pigrizia, la mancanza di coraggio, la natura inemendabile del cittadino italiano prendevano sempre il sopravvento. E, fortunatamente, sono andato via dalla Puglia proprio quando la mia società ha deciso di spingersi oltre, rassegnandosi al fatto che per essere rispettati bisogna "entrare" nei saloti della politica.
Sono stato a Firenze, ma ora vivo a Roma da poco più di un mese e già ho cercato dei contatti con alcune organizzazioni per cercare di fare qualcosa di più concreto anche quì. La Capitale è invitante, da questo punto di vista, ti fa sentire realmente cittadino di uno Stato.

Ma tu saprai bene, quanto è difficile in Italia. Se ti iscrivi in un partito, ci mettono 3 giorni a togliere di mezzo il giovane nuovo e sovversivo con le idee "diverse". E soprattutto si finisce col fare politica, quella che conosciamo e che vogliamo evitare. Se vai a fare una manifestazione vieni considerato massa, immondizia, qualunquista, seguace ignorante di popolisti e, soprattutto, un ingenuo. E' tremendamente difficile trovare una strada per AGIRE, in un Paese come il nostro, dove il potere partitico è mostruosamente forte, dove la classe dirigente gestisce tutto, dai mezzi di comunicazione ai rapporti con la mafia, ma IN QUALCHE MODO bisogna fare qualcosa.

Ti dirò di più, ed è la prima volta che dico questa cosa pubblicamente: comincio a pensare, nel profondo di me stesso, che forse i metodi innocui, democratici, legali e civili non bastano più per avere la possibilità di essere ascoltati. Comincio a pensare ad altro, a qualcosa di più concreto. Di quelle cose che si fanno quando l'esasperazione ti cancella tutti i limiti morali.

In attesa di ricominciare a fare qualcosa dal basso della società, in attesa che noi italiani riusciamo a diventare maturi sufficientemente per capire cosa sta succedendo al nostro Paese, io sai cosa faccio? Io manifesto, io m'informo, io leggo, io studio, io scrivo.

Si, scrivo. Benchè ti possa sembrar strano, il mio non è un blog politico. Se avrai avuto tempo o piacere o interesse a farti un veloce giro tra l'archivio, avrai notato che oltre all'opinione sul fatto del giorno, ci sono gli auguri di compleanno a mio fratello, il testo di una canzone che mi passa per la testa, un aneddoto della mia vita che ho il piacere di buttare nell'etere mutimediale. Da Gennaio ho una visita media giornaliera imbarazzante, roba che se scendo per strada e comincio ad esporre le mie idee riesco a trovare più gente interessata. Sarebbe quanto meno assurdo pensare che io possa convincere qualcuno. Ma soprattutto: chi vuole convincere chi?

Proprio ieri sera fa pensavo, come te, di quanti blog come il mio ci sono in Italia, pensiero nato cercando il testo originale dell'articolo 68 della Costituzione. Al contrario tuo, che ci consideri la sintesi del male di questa Nazione, ho pensato a quanto mi sento fortunato a vivere nell'era di internet. Quello che noi scriviamo non è di più di una semplice chiacchiera da bar, quella che una volta si faceva in piazza la domenica pomeriggio. La trasformazione della società ha purtroppo svuotate le piazze ed internet è diventato un veicolo per esporre la propria umile idea. Che tu puoi leggere come puoi benissimo evitare di farlo. A me a volte prende così tanta rabbia dentro, che ho bisogno di sfogarmi, e lo faccio scrivendo, attività che tra l'altro mi piace molto e che adopero non solo per riempire un blog. Lo dimostra il fatto che continuo a farlo nonostante abbia pochissimi lettori. Se poi riesco ad interagire con qualcuno che la pensa come me, scambiandoci idee e pareri, o meglio ancora con qualcuno che la pensa in maniera diametralmente opposta o che addirittura mi critica aspramente, io non posso che essere felice. Perchè vuol dire che dal basso, dal bassissimo, un mio intervento è riuscito a far nascere una comunicazione. Che sicuramente farà un giro "in tondo", ma cammina, si muove e, forse, coinvolge.

p.s.: per me il senso originario del termine politica non è usare la parola per convincere, per costruire una realtà irreale. Quella, per me, è la politica intesa, recepita, rappresentata nel terzo millennio. Il significato intrinseco rimane, per me, quello giusto.

filu te ientu ha detto...

Ciò che mi manca totalmente è la capacità di sintesi, lo ammetto!

Anonimo ha detto...

Scusa, ma non ce la faccio proprio a leggere tutto. Se vuoi una replica, please, fammi un abstract.

filu te ientu ha detto...

"Si, scrivo."

Questo è l'abstract, citazione del rigo n°27.

Un blog non è un posto dove si chiedono le repliche, ma dove si ha il piacere di leggerle se arrivano.

Con tutto il rispetto, non c'è tutta quest'ansia di leggere la replica di un anonimo che entra, sbraita, ti definisce "sintesi del male di questa società", incita all'AZIONE e poi non ha neanche la voglia di muovere i suoi muscoli oculari da sinistra verso destra, offrendo la possibilità di scendere a compromessi per ottenere la sua illuminante opinione, manco fosse il Dalai Lama.

Credevo ci fosse qualcosa di più concreto ed interessante dietro la critica. Film già visto.

Anonimo ha detto...

Citami il titolo.

Purtroppo ho un lavoro che mi tiene davanti allo schermo quasi 16 ore al giorno, con stipendio da sopravvivenza, sfruttamento di ogni mia energia, e CON TUTTO IL RISPETTO mi dici che non ho voglia di muovere i miei bulbi oculari?

Illuminante opinione, mi fa piacere che tu la ritenga tale.
Per me è solo la mia opinione e la mia richiesta una mia esigenza, se ti va una replica.

Sennò, non credo che muoia nessuno.

Detto questo, grazie anche del paragone cionematografico, e se l'hai visto, almeno, ti ha incuriosito. Poi ogni film, come ogni opinione, è come un figlio.
Lo generi, poi quando è al mondo cresce, si evolve, si modifica.

Il mio pensiero è mio finché non lo esprimo. Poi è pensiero e basta.

Che tu sia d'accordo o meno.

filu te ientu ha detto...

TUTTE le repliche sono accolte MOLTO volentieri. Non verrà MAI cancellato alcun commento da questo blog.*

Infatti: per quanto riguarda questa discussione, l'ultimo commento utile pare sia il mio, dopo il quale il sereno e tranquillo dibattito si ferma a causa dell'eccessiva lunghezza del mio pensiero. Pensiero che non ho mantenuto nella testa ed ho espresso. Punto.

Se dici di non avere il tempo per leggere, ciò non solo non è un mio problema, ma lo ritengo fuori luogo presentarlo come scusante.
Io ho la (s)fortuna di avere il tempo di scrivere un commento di 41righe in uno spazio che, dopotutto, è il mio, è casa mia. Te sei libero di entrare, leggere, rispondere, criticare, attaccare, sbraitare, definirmi esempio del male della società, considerarmi un cazzone, o un fannullone, invitarmi ad agire, ma non puoi avere l'arroganza di richiedere un sunto di quello che IO, a casa mia, voglio esprimere.

Se hai tempo, leggi.
Se hai tempo, leggi, e rispondi.
Se hai tempo, leggi, e non rispondere.
Se hai tempo, AGISCI, che stiamo meglio tutti.

p.s.: Questa replica è stata scritta dando per scontato che l'Anonimo in questione sia sempre la stessa persona. In caso contrario, pregherei gli Anonimi a definirsi almeno numericamente perchè altrimenti non si capisce nulla.


* colgo l'occasione per avvertire che gli unici commenti che possono subire delle censure da parte del sottoscritto sono quelli che:

- fanno riferimento esplicito alla mia identità
- utilizzano un linguaggio considerato eccessivamente volgare
- hanno dei contenuti considerati eccessivamente offensivi nei confronti di persone o cose
- sono esplicitamente spam, messaggi promozionali o simili

Anonimo ha detto...

O mio Dio, ma tu le repliche non le accetti!
Certo che è un diario. Il tuo diario.
E' casa tua, ma hai lasciato la porta aperta! Lo hai fatto per sbaglio o volevi che ci entrasse un filo di vento dal sapore diverso dal tuo?

Far leggere il tuo diario agli altri non vuol dire condividerlo.

Lasciare la porta aperta non significa accogliere.

Comunque vedo che per quanto cerchi di essere gentile, dichiaratamente onesta e sinceramente aperta al dialogo, questo dialogo non va avanti.
Quindi ti saluto qui.
Grazie per il tempo dedicato a rispondere.
Ti ringrazierei ancor di più se delle critiche altrui apprezzassi l'opportunità di crescita/scambio/arricchimento reciproco (Perché l'intenzione è questa).

Sennò, pace.

filu te ientu ha detto...

Invito, anzi, prego tutti gli eventuali lettori di questo blog ad indicarmi un solo passo di un mio intervento in cui si evince la mancata volontà da parte mia di accogliere critiche.

Perchè dal mio canto, già il semplice fatto di spendere 2 ore a scrivere un commento di 41 righe non mi sembra che dimostri una chiusura al dialogo. E nell'ultimo mio commento mi pareva di essere stato già MOLTO chiaro a proposito.

Se qualcun'altro vede nelle mie parole una scarsa predisposizione al confronto vi prego di farmelo notare. Ne vale l'esistenza futura di questo spazio (lo giuro, perchè significherebbe non essere capace di portare avanti un qualcosa di diverso da quello che appare) e la mia salute mentale.

GRAZIE.

p.s.: ri-ripeto che il dibattito sul tema si è fermato al mio maxicommento. Avrò grande piacere a leggere un'eventuale risposta.

SdR ha detto...

Ora capisco il tuo riferimento dell'altra notte...
In effetti...SONO CON TE ANONIMA!!!
:-P

Sabina: fatta per abbassare il livello (e la tensione) di questo blog. E per non far scappare i visitatori ;-)