Leggevo ieri il
Passaparola settimanale di Travaglio sul suo blog, dedicato questa volta al suo grande maestro Montanelli, di cui domani si festeggerà il centenario dalla nascita.
Per curiosità e piacere sono andato a rileggermi un'intervista rilasciata in Marzo 2001, pochi mesi prima di morire: tutti conoscono la straordinaria abilità che Montanelli aveva di sferrare attacchi micidiali con la classe e l'eleganza di un fiorettista, ma questo stralcio inquietante lo avevo rimosso:
"Veramente la scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo"
Il grande giornalista ebbe la conferma di quello che già predicava, con grande lungimiranza, nel '93, anno in cui fu cacciato dal suo stesso giornale proprio dall'imprenditore di Arcore per fatti ben noti. Su una cosa purtroppo ebbe torto, pesantemente torto:
"Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino".
Travaglio dice che così è stato, ma che poi è sempre arrivata la disastrosa sinistra a fare da antidoto al vaccino.
Sarà.
Resta che personalmente ho l'impressione di essere sempre più debole, ogni giorno che passa. E comincio francamente a sentirmi morire.