martedì 9 dicembre 2008

La guerra che non c'è

Molti di voi in questi ultimi giorni avranno sentito in tv, o letto sui giornali, anche distrattamente, le parole "Guerra" e "Procure". Diversamente da quello dovrebbe essere, i due termini non sono stati così spesso utilizzati per parlare, ad esempio, dell'ultima dichiarazione di colpevolezza di Bush sull'Iraq o sulle indagini che riguardano alcuni massimi esponenti della politica, ma sono stati semplicemente affiancati e uniti da una preposizione: "Guerra Fra Procure".

(Sul facile utilizzo di termini che richiamano conflitti bellici quando non ce n'è reale bisogno, se non quello di attirare l'attenzione, per essere poi invece cancellati quando di conflitto reale si parla, addirittura sostituendolo col suo termine inverso - pace - ci sarebbe molto altro da dire)

Persino l'altra sera alla prima alla Scala hanno chiesto a La Russa:"Ma questa guerra fra procure?" ottenendo la risposta:"Bè, non è assolutamente un bello spettacolo..." come se lo sfarzo che si vedeva alle sua spalle lo fosse. Peccato che nessuno, oltre ad Ignazio, speghi come mai non è realmente un bello spettacolo e soprattutto da dove tutto questo è partito. Sarebbe una buona occasione per riparlare, magari in maniera un pochetto più chiara, di quello che è stato probabilmente uno dei più grandi scandali di questo Paese negli ultimi anni, cioè il caso De Magistris, che ovviamente è anche uno dei più sottovalutati dall'opinione pubblica, aiutata dal silenzio o dai mescolamenti di carte e parole dei mezzi di comunicazione.

Se avete una mezz'oretta di tempo, vi consiglio di ascoltare l'ultima puntata di Passaparola, la videorubrica di marco Travaglio in onda on-line ogni lunedì alle 14. Con ciò non vi sto dicendo che QUESTA è la verità assoluta dei fatti, ma è l'altra campana, la versione opposta. Solo per questo credo che meriti un ascolto. La versione ufficiale la potete trovare su un qualunque giornale, in un qualunque tg: anche solo per sentire qualcosa di diverso, credo che ne valga la pena.





p.s.: per gli stessi motivi di cui sopra, consiglio l'ascolto della rubrica ogni settimana. Quanto meno dopo avrete la possibilità di scegliere tra due versioni o farvi una vostra idea. E non credo sia poco.

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