E' da tanti anni ormai che non guardo più la televisione. A occhio e croce, potrebbero essere 5 o 6. E' stato un distaccamento che agli inizi procedeva lentamente ma inesorabilmente e che poi ad un certo punto ha avuto un taglio netto. Un po' come mi è successo con il cattolicesimo, anche se in maniera meno critica.
Per un anno, il primo vissuto quì a Firenze, la tv non l'ho neanche avuta fisicamente. Ora, in questa mia nuova casa, ce ne sono due di dominio pubblico ma inutile dire che per me ormai è un elettrodomestico come la macchina del caffè o lo spremiagrumi elettrico: sai che ci sono, ma non li usi mai.
L'altra sera mi è successa una cosa strana. Mentre mi preparavo la cena, mi sono ricordato che mamma Rai (per me una prozia di quelle che ti stanno pesantemente sullo stomaco e che ti chiama col nome di tuo fratello) trasmetteva la partita di Coppa Italia, pardon, della Tim Cup tra l'Inter e la Juventus: ho acceso l'elettrodomestico da compagnia. Alla fine del primo tempo, disgustato ma non sorpreso dall'aver trovato ancora al loro posto Enrico Varriale e Carlo Paris a bordo campo, è partita la pubblicità. Con l'istinto puro dell'uomo moderno, quello dell'ascoltatore che un tempo fu, ho preso il telecomando ed ho cambiato canale. Ma... mi sono fermato un attimo e sono ritornato sugli spot: mi sono accorto che non li conoscevo. Con grande meraviglia e felicità, con la curiosità di chi va a vedere un film al cinema di cui tanto ha sentito parlare, mi sono fermato a guardare tutti quei consigli per gli acquisti. Per me, erano tutti nuovi! A parte quello in cui un cameriere dice "bella topolona" (non mi ricordo neanche di cosa si tratta) che avevo già visto tempo fa, gli altri erano del tutto inediti ai miei occhi. Ed è così che 10 minuti di pubblicità sono diventati per la prima volta in assoluto nella mia vita, una cosa interessante da vedere.
E' uno dei tanti vantaggi del non vedere più la tv. Sicuramente il più piccolo di essi.
Capita spesso che la gente mi dice "hai visto ieri..." oppure "come quello della pubblicità che dice..." oppure ancora "hai presente quello che fa..." e la mia risposta ogni volta è "no, non ce l'ho presente... non guardo la televisione". La maggior parte dei miei interlocutori assume un'espressione d'indifferenza, altri di incomprensione. Un po' come quella che assumono quando dico che sono agnostico, ma meno critica.
Il motivo per cui non guardo più la televisione, è molto semplice: non ho nulla da vedere.
Cominciai anni fa a lasciarmi solo le ore della seconda serata, i tg e gli approfondimenti culturali.
Poi una volta aver imparato a memoria le teorie dei cerchi nel grano, la costruzione delle piramidi, la leggenda dei cavalieri templari nonchè dell'avvento di Hitler al potere, argomenti proposti ciclicamente nelle già poche trasmissione culturali, mi sono tenuto tarda serata e tg. L'avvento di internet mi ha aiutato a passare le ultime ore della giornata in maniera più costruttiva di un "8mm" (mi sembra l'attuale RealLife se lo fanno ancora) piuttosto che di un "Porta a Porta". Così mi rimanevano i tg. Poi un giorno ho deciso di smetterla di prendermi in giro, ed ho chiuso anche quell'ultima finestra sul mondo proveniente dal tubo catodico.
Ogni tanto mi imbatto per forza di cose su argomenti che riguardano la televisione, i siti ed i portali d'informazione trattano anche questo ovviamente. Così scopro dai titoli che esiste un Grande Fratello 8, che un tizio di cui ignoro l'identità ha lasciato una Fattoria, che Alessandro Sortino non veste più giacca e occhiali neri (è durato anche tanto, a mio avviso). Le cose invece interessanti che mi perdo in diretta le rivedo tranquillamente il giorno dopo su internet (alcuni interventi ad AnnoZero, le puntate di Report, alcuni servizi non censurati delle Iene, i monologhi di Crozza, qualche bel gol di campionato).
Oggi mi sono imbattuto in qualcosa di forte:
"In Tv il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare. L'informazione deve essere equilibrata, obiettiva e deve garantire il contraddittorio senza anticipare giudizi su questioni ancora subiudice. Non vuol dire porre limiti alla libertà di informazione. Ma l'informazione non può diventare gogna mediatica né spettacolarizzazione ispirata più all'amore per l'audience che all'amore per la verità ".
A parlare è il presidente dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, Corrado Calabrò.
Per chi non lo sapesse, dichiarazione rilasciata all'indomani della puntata di AnnoZero del 31 Gennaio, in cui Santoro ha voluto mandare in onda uno stralcio del suo lungometraggio del 2005 "La mafia è bianca": in esso si parla dei presunti legami tra l'ex, bontà sua, presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro e Cosa Nostra.
Tralasciando il fatto che una sentenza ha già dimostrato tali legami e condannato l'imputato a 5 anni di reclusione (lasciamo stare i particolari...)
Tralasciando che l'accusato era stato invitato a partecipare alla trasmissione ma che, ahimè, per i molteplici impegni non ha avuto la possibilità di difendersi da tali accuse (?) in studio.
Tralasciando che quella è un'inchiesta giornalistica e che tra l'altro il dvd è in vendita edito da Rizzoli da più di due anni.
Tralasciando un bel po' di roba, da ex telespettatore mi sembra che questa dichiarazione sia arrivata un pochetto tardi sui tempi... Giusto un pochino.
Oh, per carità: che sia arrivata proprio all'indomani di un caso giudiziario che riguarda un politico, per di più legato a Cosa Nostra, è solo ed esclusivamente una coincidenza. Una coincidenza che però, francamente, mi fa girare davvero un po' le scatole.
Perchè ricordo la faccia dell'on. avv. Taormina quando sulle poltroncine di casa Vespa annunciava in diretta televisiva "nuovo prove inedite in difesa della Franzoni" che avrebbe portato il GIORNO DOPO in tribunale. E che poi sappiamo tutti com'è andata.
Perchè ricordo il viscido Bruno, padrone di quella casa, quando intervistava mamma Anna tirata a nuovo e che dai pori sudoripari di lui sgorgava eccitazione e bramosia di successo ed ascolti.
Perchè ricordo le intere puntate divenute quotidiane dell'antagonista Mentana che dall'altra parte riportava fatti e misfatti delle stragi di Erba, di Meredith e di chiunque avesse ammazzato chiunque, purchè ci fossero degli atti giudiziari da commentare o, peggio ancora, di dichiarazioni INEDITE.
Chiaro che quando c'è bisogno di distogliere l'attenzione sugli argomenti seri, l'indice lo si punta dall'altre parte, affinchè il popolo si distragga. Come si fa coi bimbi quando scoprono qualcosa che non avrebbero dovuto vedere. A me, che forse sono sempre stato un bimbo un po' diverso e pensieroso, la faccia di Taormina ha sempre fatto un po' impressione.
Però sento quasi di ringraziare il presidente Calabrò: se avesse parlato qualche anno fa, forse non mi sarei schifato nel vedere tutti quei processi fatti negli studi Rai e Mediaset e forse avrei continuato a vedere la televisione. E magari, fra qualche anno, a votare per decidere quale partecipante eliminare dalla casa del Grande Fratello 32.
Berlinguer (non l'eroe di cui abbiamo bisogno)
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Prima di andare a vedere *Berlinguer – la grande ambizione *mi chiedevo
come fossero riusciti a trovare materiale per due ore di film su un
personaggio ...
3 giorni fa
2 commenti:
"Panem et circenses" (Giovenale, Satirae, 10 81)
Filu come il grande autore satirico latino: accaparrarsi il consenso (la legalità? il rispetto? il denaro? la vetta degli indici di ascolto? un incremento di valore degli spazi pubblicitari?) con mezzucci poco "etici"...
Domanda: usiamo abbastanza i collegamenti sinapsici da attivare quella parte critica del nostro cervello-intelletto? o forniamo tutti gli strumenti utili per farci "raggirare"/usare/trascinare?
"Guida, segui o togliti da [...]" (Copywriter da 250€ al mese, Maglietta su una bancarella in località turistica meridionale -Gallipoli?-)
Bhe che dire dell'Italia, il paese dove se paghi un pedaggio in autostrada dai soldi alla famiglia benetton ma anche se ti fermi a prendere un panino in autogrill dai soldi alla famiglia benetton(ops?!?), ma è anche il paese in cui un certo amministratore delegato Bianco era in carica alla cirio, e prima che questa arrivasse al fallimento avverti le banche, le quali vendendo bond alla gente(sapendo gia a priori che questi non sarebbero mai stati onerati dalla cirio)e così facendo in pratica rubando un sacco di soldi ai piccoli investitori italiani solo per recuperare un po dei loro debiti contatti con la suddetta azienda, e guarda un pò due anni dopo situazione simile, fallimento della parmalat libri contabili contraffatti da tanzi&soci da due anni e mezzo e chi ti trovi tra gli amministratori delegati un certo Bianco(ops!?!) Siamo anche il paese in cui un'imprenditre del nord che risponde al nome di berlusconi viene salvato dal fallimento grazie a una legge ad hoc fatta nel 1986 cosidetto decreto salva berlusconi derogato e approvato in fretta e furia da craxi tornato appositamente dal belgio, decreto che abbatte il monopolio rai e permette di trasmettere in diretta da quel momento anche alle tv private su scala nazionale. Gli stessi politici piu o meno( e se non loro i loro "discedenti") che allora hanno firmato il decreto ora li troviamo sulle poltrone dei vari studi televisivi come "invitati speciali" o "esperti" come coloro che, senza farsi condizionare, dovrebbero analizzare i problemi di un paese che fa acqua da tutte le parti,e se poi il padrone delle tv commerciali diventa presidente del consiglio e di conseguenza "proprietario" indiretto della tv di stato...(ops!?!)..FILU..L'ITALIA..dentro questo nome viene racchiuso uno strano meccanismo...lascia fare...ascoltiamo la radio...Ice'08
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