martedì 4 marzo 2008

Radici nelle narici

Si dice che la memoria olfattiva sia la più affidabile tra quelle di cui l'uomo dispone.

Oggi lavoravo.
Mi sono avvicinato ad un angolino per sitemare delle cose, un posto in cui ci ripasso un centinaio di volte ogni 8 ore lavorative.
Ad un certo punto un profumo ha invaso la mie narici.

Non riuscivo a capire cosa fosse nè da dove diavolo provenisse.
Ma ci ho messo un attimo a capire dove mi stava portando.

Mi sono ritrovato nel salotto di casa dei miei, in un pomeriggio come tanti di una giornata invernale neanche tanto particolarmente fredda. Il sole era tramontato da non molto. In casa c'era mio fratello, in camera sua, che cercava di superarsi alla Playstation, mio papà riposava per la notte. La porta in fondo alla cucina un po' aperta, zero vento nel giardino, luce della cappa accesa. Mia mamma aveva già messo una caffettiera per tre sul fuoco, sentivo i rumori da "preparazione merenda" ma non capivo cosa stesse tirando fuori.

Ho chiuso gli occhi senza farmi guardare.

Sono stato in quel posto per una decina di secondi.
Sono stato sereno per una decina di secondi.

"Mi scusi, un'informazione..."

E questa a casa mia?! Chi è?!

"Dica pure".

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