martedì 29 aprile 2008

Eran 300000, eran giovani e forti e sono tonti

"Questa è l'ultima occasione: o si fanno le riforme o facciamo un casino". Umberto Bossi, conversando con i cronisti nel cortile di montecitorio, non usa giri di parole: o il federalismo si vara in questa legislatura, o la lega è pronta a piantare "un casino". Poi, minaccia: "abbiamo 300 mila uomini, 300 mila martiri, pronti a battersi. E non scherziamo... Mica siamo quattro gatti. Credete che avremmo difficoltà a trovare gli uomini?" e assicura: "verrebbero giù dalle montagne...".


(fonte: http://www.repubblica.it/)


Umberto, non te la prendere, ma hai un po' stancato.
No, no, per la natura delle tue esternazioni.
Che tu sia un cazzone gretto, volgare, populista, provocatore, ignorante e sfortunatamente anche brutto ce ne siamo accorti da tempo. Lo pensa anche Silvio, probabilmente già da quando del '94 lo accusavi di aver fatto nascere Fininvest da Cosa Nostra. A proposito, lui odia i traditori (vedi Casini) e ama i fedeli (vedi Mangano): con tutto quello che gli hai fatto passare, poveraccio, dovresti essere iscritto in cima alla sua lista nera... Eppure ti porta ancora a caccia come un cane anziano affetto da rabbia, tanto il fucile carico LUI ce l'ha sempre. Io ci penserei un attimino.

Ma, dicevo, è che hai un po' stufato con questi toni.

Federalismo-Ora o mai più-Grrrrr!-martiri del Nord-Roma Ladrona-Argghhh!-Terroni mafiosi-Fucili-Bastoni-Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo-Roooaaaarrrrr!-Marciare, lottare-Calci in culo ai negrùn....

...basta, caspita. Quanti anni saranno che ascoltiamo sempre la stessa musica?
Dai, persino i manifesti elettorali "Basta tasse. Basta Roma".

Sai come li chiamano da me i tipi che millantano eroiche imprese e poi non concludono nulla? "Uà-Uà".
Così non ti crede più nessuno, Senatur!

E allora, forza! Cominciamo a farli scendere questi 300.000 martiri, se ci sono davvero, e posizioniamoli sulla riva alta del Po: voglio proprio vedere se il popolo italiano questa volta non se la fa sotto dalla paura!


E se proprio non dovessi farcela neanche stavolta, Umbè, fai una cosa: statti zitto e rilassati.
Anzi: se davvero vuoi riposarti un po', fatti quei 16 mesi di galera che ti spettano per vidipendio alla bandiera. Così il verde addosso ce l'hai già, il riso in bianco te lo danno loro ed il culo rosso te lo fanno.

Di tutte l'Urbe un fascio


Roma, Campidoglio - 29.04.08

giovedì 17 aprile 2008

Lettera all'on. Greco 3 - Risposta all'Ufficio Stampa

Ed ecco la mia risposta all'Ufficio stampa dell'on. Greco:


Gentile sig. Cantoro,
desidero anzitutto ringraziarla per la celerità della sua replica, di certo precisa ed educata.
E data la manifesta disponibilità al dialogo, ne approfitto per chiarire serenamente alcuni punti.

Il primo che vorrei affrontare è quello decisamente meno futile di tutta la discussione, cioè il mio anonimato. Come le ho già fatto presente sulla mia lettera, per trasparenza ho deciso di inserire la mail inviata (così come farò con la rua replica e gli altri eventuali contatti che verranno) sul mio giovanissimo blog, nato da poco e gestito nei pochi ritagli di tempo di uno studente-lavoratore che cerca di coltivare più passioni possibili, tra le quali quella del piacere di esprimersi. Lei che si occupa di comunicazione conoscerà molto bene la realtà dei diari multimediali, attraverso i quali ci si confronta con il mondo mediante la scelta di pseudonimi. Non è un caso che nei miei interventi ci sono rarissimi e sempre molto vaghi riferimenti alla mia vita privata e alla mia identità: non solo perchè non c'è motivo di farlo, non solo perchè nascondersi dietro nomi d'autore è da sempre qualcosa che affascina chi scrive, ma soprattutto perchè semplicemente del mio nome e del mio cognome potrebbe non importare nulla a nessuno. Ed in tal modo l'attenzione si focalizza sul pensiero, sull'opinione espressa. Non essendo nè Beppe Grillo nè Wittgenstein (che usa tra l'altro uno pseudonimo) e gestendo semplicemente uno spazio comunicativo in cui scrivo il mio umile commento al fatto del giorno piuttosto che gli auguri di compleanno alla mamma, la necessità di espormi la considero totalmente nulla. E per di più, le dirò, non vedo cosa possa cambiare per l'on. Greco (e per lei) ai fini del dibattito e delle questioni che ho posto la conoscenza della mia identità. Credo che sia sufficiente sapere che sono un'elettore pugliese interessato, a distanza, al cammino politico della mia amata regione. E se proprio devo sbilanciarmi, posso con certezza dire di non appartenere a quei 189.432 sostenitori del vostro partito. Cosa, oltretutto, probabilmente già palese.

Ed allacciandomi facilmente a questo argomento, mi piacerebbe sciogliere un secondo nodo un po' meno futile del primo.
Sulla questione delle notizie copiate ed incollate probabilmente mi sono espresso in maniera poco chiara, o almeno credo. Conosco poco il mondo delle agenzie di stampa, in quanto non mi occupo nè di giornalismo nè di comunicazione, ma non necessita una laurea per capire come funzionano i comunicati stampa. Il punto che volevo evidenziare, nella premessa della mia lettera, era un altro.
I siti internet sono un mezzo straordinario per contattare chiunque con una facilità che nell'era pre-web era inimmaginabile: si può scrivere al proprio cantante preferito, all'attore di successo, al professionista di fama internazionale ed ora anche perfino alle suore di clausura. E' molto affascinante pensare di poter richiamare l'attenzione anche di un politico, che spesso paradossalmente risulta una figura molto più lontana di un amato vip. E credo che sarebbe molto gratificante per un elettore ritrovare sul sito della persona che lo rappresenta politicamente qualcosa in più di un semplice comunicato stampa rintracciabile in ogni parte della rete. E prendo il caso, per fare un esempio, dell'ex ministro Di Pietro che forse è il parlamentare più avanti dal punto di vista del rapporto con gli elettori (è l'unico ad essere presente addirittura su Second Life), ma anche persino colui che è l'emblema della politica vecchia maniera Clemente Mastella, presente in rete con un suo blog aggiornato frequentemente (e sa bene che poco importa alla fine sapere realmente chi scrive gli interventi).
Andare su un sito (per di più nel momento più caldo della vita politica di un candidato) e trovare un semplice comunicato stampa è po' deludente, come quando si ritira gratuitamente la brochure di un prodotto che ti rimanda, per avere maggiori informazioni, al link indicato, salvo poi scoprire che su tale sito è possibile al massimo scaricare la stessa brochure in formato elettronico... Tutto quì.

L'ultima osservazione riguarda i concetti di "soddisfazione" e "coraggio".

Come darle torto quando dice che la soddisfazione è soggettiva e che chiunque può essere soddisfatto di ciò che crede? Ma, essendo la vostra una soddisfazione pubblica credo di potermi permettere quanto meno di esprimere la mia fatica a coglierne la sensatezza. Perdere nell'insieme delle due camere un proprio rappresentante sarebbe già di per se motivo di delusione. A maggior ragione se si considera che la sinistra radicale ha perso molto terreno e che sostanzialmente, data l'assenza in Puglia di un partito forte come la Lega al nord, rappresentavate di fatto l'unica alternativa ai due maggiori schieramenti.
Ma ognuno è soddisfatto di ciò che crede. Lo è anche Casini, col suo 5,6% alla Camera pieno di "coraggio".

Se mi permette, sig. Cantoro, io ho un concetto di coraggio (politico, s'intenda) ben diverso.
- Francesco Storace ha abbandonato il suo partito di militanza correndo da SOLO, come partito di frangia estrema, in nome degli ideali in cui crede, non vendendosi come il suo precedente leader, sapendo benissimo di rischiare di uscire dal Parlamento con quegli sbarramenti. E così, infatti, è accaduto.
- Giuliano Ferrara, per quanto non abbia assolutamente le mie simpatie, si è presentato alle elezioni con un tema molto importante ma fuori luogo (io credo), mettendoci tutta la sua grossa faccia, rischiando l'umiliazione. E così è stato.
- La Sinistra Arcobaleno ha abbandonato il suo simbolo STORICO, rischiando i voti degli affezionati per favorire un ammodernamento rapido e un alleggerimento della propria immagine, rischiando moltissimo anche per questo. Ed è scomparsa.

Questi 3 semplici e recentissimi esempi sono, per me, "coraggio" politico.

Litigare per mezzo stampa con i propri ex alleati sul finire della scorsa legislatura, accorgersi solo dopo 14 anni di aver delle "proprie idee" e di aver avuto le mani legate, andare ad elemosinare un posto nel neo Popolo delle Libertà chiedendo di rimanere col proprio simbolo
"come è stato concesso alla Lega" e nello stesso tempo ammiccare al PD in attesa di proposte valide, decidere di andare avanti da soli solo quando si è capito che il Cavaliere non ne voleva sapere di inserire lo scudo crociato al fianco al suo simbolo ed attaccarlo,poi, nella seguente campagna elettorale, sfruttare l'occasione di proporsi come alternativa valida in un momento di così alto sconforto e malumore dei cittadini nei confronti della politica, per lo più nel Paese più centrista del mondo... bè, quello a mio modo di vedere è solo saper fare politica. Non buona politica. E men che meno coraggio.

E se a tutto questo si aggiunge che è stato permesso a Cuffaro di diventare senatore, semplicemente perchè "io lo conosco e so che è una brava persona" (AnnoZero) in perfetto stile berlusconiano, infischiandosene di una sentenza, infischiandosene del rispetto per i cittadini italiani e non solo siciliani, nascondendo il tutto dietro un telo bianco crociato con su scritto VALORI CRISTIANI, io un'operazione simile non solo la trovo molto poco coraggiosa, ma la considero soprattutto un incomprensibile, meschino e vomitevole esempio del degrado politico di questo nostro (Bel)Paese.

Detto questo, non mi resta che attendere la promessa replica dell'onorevole, soprattutto riguardo la parte argomentativa più importante della questione da me aperta.

Cordiali saluti.

Filu te ientu

Lettera all'on. Greco 2 - Risponde l'Ufficio Stampa

Con piacevole sorpresa, ho trovato già questa mattina una breve (e personale) risposta del responsabile dell'ufficio stampa dell'onorevole Greco, il sig. Antonio Cantoro.

Come promesso, ecco riportato il testo integrale della sua e-mail:


Gentile signore anonimo, a chi scrive con scarsa serenità capita di dire cose inesatte. La segreteria ha messo all'attenzione dell'onorevole Greco la sua nota. Le anticipo qualche riga di replica per ciò che riguarda chi come me ne cura la comunicazione.

1. Ciò che viene pubblicato dall'ufficio stampa sul sito è quasi sempre il testo dei comunicati stampa che prepariamo per comunicare le posizioni dell'onorevole Greco. Nel caso di quello che ha colpito la sua attenzione, si tratta appunto del nostro comunicato stampa che le agenzie di informazione hanno copiato-e-incollato, com'è prassi. Ovviamente, per pubblicare una cosa nostra non dobbiamo chiedere il permesso all'Agi o all'Ansa o ad ai giornali che magari il giorno dopo la riprendono, anche testualmente.

2. I suoi ragionamenti "matematici" sono quasi ineccepibili. Non abbiamo però definito "successo" il risultato elettorale dell'Udc, ma ci siamo limitati a riferire la "soddisfazione" dell'onorevole. Se il "successo" è oggettivo, la soddisfazione è soggettiva: ognuno può essere soddisfatto di ciò che crede, non le pare?
Quanto poi allo specifico della "soddisfazione" dell'onorevole Greco, questa dipende essenzialmente dal fatto che il partito, a livello nazionale, ha subìto il colpo derivante dalla particolarità di questa competizione elettorale e dalla scelta "di coraggio" dell'on. Casini di presentare la propria candidatura a premier. Se in questo contesto una regione conferma nella sostanza (0,1 o perfino 1% non cambiano la 'sostanza', converrà) la percentuale del consenso, non sarà un successo, ma quanto meno è legittima la soddisfazione. O almeno così riteniamo.
Rileva a poco - sotto questo profilo - che l'affluenza alle urne sia calata: si vince per un voto in più, in democrazia, non per plebiscito. Se pure votassero solo in tre, vincerebbe chi ha preso due-voti-due. Semmai bisognerebbe interrogarsi sui motivi dell'astensione, ma questo è un altro discorso.

3. L'onorevole risponderà volentieri su tutti gli altri aspetti da lei evidenziati. Ci farebbe piacere conoscere il suo nome: di elettori pugliesi, l'Udc ne ha 189.432 e già sarebbe "difficile" individuarla tra questi: impossibile sarebbe individuarla tra gli elettori di tutti gli altri schieramenti.

Cordialmente.

Antonio Cantoro
Ufficio stampa on. Greco


mercoledì 16 aprile 2008

Lettera all'on. Greco

Ho da poco inviato una mail all'avvocato Salvatore Greco, onorevole pugliese delle file dell'UDC.
Pubblico la lettera, come gli ho anche preannunciato nel testo, in attesa di poter inserire anche una sua risposta.
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Gentile avv. Greco,

mi è capitato di leggere, in rete, una Sua dichiarazione riguardo il "consolidamento del ruolo di roccaforte dell'Udc" in Puglia alla luce dei risultati elettorali di ieri. Per capirci meglio qualcosa ho visitato il Suo sito, sul quale ho trovato questo intervento:

«La Puglia non solo consolida il suo ruolo di roccaforte per l’Udc, ma vede la sua pattuglia di deputati passare da tre a quattro: non si può che essere soddisfatti». È il commento dell’on. Salvatore Greco.
«I pugliesi hanno premiato la scelta coraggiosa dell’Unione di centro – dichiara Greco – e hanno confermato la fiducia al presidente Casini nella sfida all’insano duopolio che va delineandosi nella politica italiana. Il dato del Senato, dove manchiamo di poche centinaia di voti il colpaccio, lascia l’amaro in bocca, ma fa ben sperare sui risultati che otterremo nelle prossime competizioni elettorali».
«Oggi spetterà agli uomini e alle donne dell’Udc – conclude Greco – in Puglia spingere il presidente della Regione, Nichi Vendola, a trarre fino in fondo le conseguenze della debacle del suo partito, di cui egli è campione oltre che in odore di segreteria nazionale. Prenda atto del risultato e eviti alla Puglia l’onta di continuare a essere l’unica regione d’Italia a guida comunista. A livello nazionale, l’Udc confermerà il proprio ruolo di argine alle possibili derive nordiste che verranno al Governo dall’impulso della Lega».

Tralasciando il fatto che riportare una notizia battuta dall'agenzia AGI con un semplice "copia e incolla" sul proprio sito, che per un politico nel 2008 dovrebbe rappresentare il più rapido ed efficace strumento di comunicazione e di contatto col proprio elettorato, rappresenta una scelta un po' triste (ma immagino che non sia colpa Sua, ma dei collaboratori che lavorano per Lei) arriverei rapidamente al nocciolo delle mie riflessioni.

L'UDC recupera un deputato in più rispetto alle elezioni del 2006, nonostante la differenza in positivo dei voti rappresenti soltanto un misero 0,1%. Piuttosto poco per definirlo un successo, a mio modesto modo di leggere i dati. Se poi si considera che l'affluenza alle urne pugliesi è calata del 2,9%, perfino un bimbo amante dell'aritmetica capirebbe che quel quarto deputato (per la precisione l'on. Angelo Cera) deve considerarsi fortunato.
Ma ancora più interessante sarebbe leggere le differenze al Senato: il Suo partito è passato da 2 senatori del 2006 a 0 del 2008.
Sfiorato il colpaccio? Al massimo sfiorato, e neanche tanto in fondo, un pareggio, visto che avete perso lo 0,3% dei consensi tra i votanti senior, fascia d'età tradizionalmente più vicina al Suo partito.

Ma tralasciando questi rigidi ragionamenti matematici, arriverei all'ultima parte della dichiarazione, quella meno chiara.

Dopo un turno di elezioni, secondo una bizzarra abitudine dello sport politico, molti escono vincitori e pochi sconfitti. Tra i secondi, di sicuro, c'è la sinistra radicale, schieramento a cui appartiene il Governatore della Puglia Nichi Vendola.
La domanda che Le pongo, a questo punto è: per quale motivo pensa davvero che dovrebbe dimettersi? Semplicemente perchè Rifondazione Comunista non è più presente in Parlamento? Forse questo vorrebbe dire che un esponente di una lista civica che, per assurdo, viene eletto per amministrare una regione deve necessariamente avere una compagine anche a Roma? Ma soprattutto: a me non sembra che un voto espresso alle regionali del 2005 possa essere messo in relazione con questo. In quel caso si scelse il Governatore di una regione, ieri è toccato al Premier. E con un federalismo, in realtà già al trotto quando il suo segretario di partito era alla maggioranza, si deve ben distinguere l'operato di una regione da quello della nazione intera.
Se proprio gli uomini e le donne UDC devono "spingere" ed utilizzare le loro risorse per risolvere questa strana faccenda, mi dia almeno un motivo valido di critica politica per chiedere le dimissioni di Vendola: da cittadino pugliese emigrato al centro-nord come tanti miei (nostri) coetanei, esigo maggiore chiarezza e minore sciocca e futile arroganza derivante da entusiasmo post elettorale.

E poi, avvocato, mi consenta un'altra osservazione: lei fa parte dello stesso partito dell'ex governatore della Regione Sicilia, rimasto SALDAMENTE al suo posto nonostante sulla sua testa pesasse l'inserimento nel registro degli indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, rimasto ancora in carica anche dopo essere stato dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado e condannato a 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici, salvo poi dimettersi "eroicamente" due giorni dopo tra gli applausi (?!) del Suo Casini. Perchè mai proprio Lei dovrebbe chiedere le dimissioni di Vendola, che tra l'altro è stato vicepresidente della Commissione Antimafia negli anni da parlamentare?

E perchè mai far dimettere un politico che ha vinto delle primarie e delle regionali col vecchio metodo delle preferenze democratiche quando c'è chi, come Lei, è diventato onorevole grazie ad una lista programmatica e non per vera scelta dei cittadini? Di un partito, tra l'altro, che con con quello delle "derive nordiste" è andato a braccetto fino alla fine della scorsa legislatura?

Un'ultima cosa.
Ancora confuso dopo la lettura della sua dichiarazione ho cercato, in rete, una sua immagine per dare a quelle parole un volto. Ed è stato in quel momento che ho associato il suo viso ad un terribile ricordo. Ho fatto una rapida ricerca su YouTube, che mi ha confermato i sospetti: lei è uno dei politici interrogati da Sabrina Nobile delle Iene e che ha contribuito alla realizzazione di uno dei servizi da loro effettuati, dinanzi ai quali maggiormente emerge il senso di imbarazzo, disgusto e disprezzo per le caste politiche italiane.

Lei in quel momento mi diede molti motivi per vergognarmi di essere un pugliese da Lei rappresentato.
Ora me ne dia almeno uno valido per cercare di cambiare idea.


Con rispetto politico,

un elettore pugliese.


p.s.: pubblicherò questa mia lettera sul mio blog filuteientu.blogspot.com. Sarei felice di poter inserire un giorno anche un Suo riscontro.

martedì 15 aprile 2008

Buona visione

Come spesso mi accade, dinanzi ad eventi di questo genere i pensieri nella mia testa sballottolano come centinaia di pallina dentro un solo flipper: mente piatta come il piano sul quale viaggiano, leggermente inclinato verso il basso, due piccolisime levette cercano di indirizzarle alla meno peggio, aspettando il tilt. In fondo, sono figlio degli anni '80.

Sono andato a letto tardi ieri sera, anzi, la notte scorsa. Un ragazzo di 20 anni aveva bisogno di svuotare qualche goccia della tanta rabbia di chi per la prima volta si appresta a votare alle politiche e che ora non è rappresentato in parlamento. Al mattino, un messaggio mi ha riportato alla realtà.

Lui ha vinto, nessuno si stupisce. Certo, nessuno si aspettava un simile successo. E come il fair-play prevede, i miei complimenti al vincitore. E' riuscito a vincere per la terza volta, dopotutto, mica una cosa semplice.

O forse si?
Dopotutto siamo in Italia.

Personalmente non mi stupisce neanche lo strepitoso successo della Lega Nord. Sono rozzi, volgari, gretti, ignoranti, violenti, razzisti, incapaci e talvolta anche stupidi, ma hanno fatto in questi anni l'unica cosa che dovrebbe competere sempre ad un partito: stare vicino alla gente.

I cittadini del nord Italia nella Lega ritrovano la soluzione nelle loro paure: l'immigrazione clandestina (che al settentrione raggiunge i livelli più alti), le tasse troppo alte (anche se in fondo non è così, ma per loro lo è sempre stato), Malpensa, il caro vita. E la Lega risponde manifestando con loro nelle piazze, appoggiando le proteste dei lavoratori, grugnendo contro il potere centralizzato. Un 8,3% potrebbe risultare addirittura stretto, se si considera il particolare momento storico dell'Italia. Non a caso nel nord-est raggiunge punte del 42-43%.

Hanno fatto quello che tutti dovrebbero fare, quello che un PARTITO dovrebbe fare. Come non dare ragione a Maroni quando dice che loro non sono nè di destra nè di sinistra ma semplicemente un partito territoriale che risponde alle esigenze del territorio stesso? Hanno bruciato i tricolori, fatto passare dei maiali su futuri luoghi di culto islamici, insultato istituzioni, minacciato guerre civili, offeso frequentemente gli abitanti del centro-sud, sfiorato ripercussioni gravissime grazie ad una t-shirt indossata in tv da un elegante ministro, creato leggi "porcate", inneggiato alle armi. Ma ora sono lì, al potere. Saranno seduti in parlamento in gran massa, faranno sedere qualche maiale sui seggi quando mancheranno Borghezio o Calderoli impegnati in qualche manifestazione "culturale", e nessuno si accorgerà dell'inganno.

Saranno seduti all'estrema destra dei presidenti delle Camere. Ed esattamente di fronte a loro, dall'altra parte dell'aula, per la prima volta nella storia, non ci sarà NESSUNO a rappresentare la Sinistra italiana. Che di difetti ne ha sempre avuti tanti, ma non è mai mancata di coerenza.

Ancor di più l'ultima, quella che aveva coraggiosamente (e finalmente) cancellato quel vecchio e fastidioso simbolo di due arnesi incrociati, snobbata da un partito dichiarato nuovo ma che puzzava di vecchio già sul nascere, accusata di essere stata la spina nel fianco della precedente legislatura caduta, poi, per una colpo di croce al centro, che si è battuta per le sue idee fino all'ultimo ma che per rispetto del patto di governo ha tenuto in piedi la baracca.

Non è il fatto storico che inquieta, non è la mancanza di comunisti e socialisti che preoccupa.

Ma la paura che alcuni temi in questo nuovo parlamento totalmente di centro-centrodestra non vengano neanche sfiorati. Io rabbrividisco al pensiero.

Sia chiaro: la sinistra italiana doveva fare quello che ha fatto le Lega e non lo ha fatto. Ha preferito i salottini di Vespa alle fabbriche. Era fatta da gente con belle facce e poco sangue nelle vene, con moderne idee e poco carisma, guidata dall'ultimo signore della politica italiana. Era rimasto l'unico, dopo che il suo opposto di AN ha deciso di svendersi al Mercante come una camicia nera di lino agli ultimi giorni di saldi estivi. Ora si è fatto da parte, dopo essersi preso tutte il peso del nuovo progetto prima delle elezioni e tutta la pesantissima responsabilità all'indomani del disastro.

Evviva il bipolarismo, allora.
Evviva il VOTO UTILE.
E soprattutto GRAZIE Partito Democratico.
Grazie per la ventata d'aria nuova che puzzava di fritto McDonald, per le facce sveglie, giovanili e convincenti, per le idee tanto innovative quanto deboli, per la bellezza del simbolo stampato sul pullman. E grazie a chi c'è dentro sotto un'altra veste, gli stessi che sono riusciti a fare il peggio possibile in soli 2 anni, così maledettamente incapaci da impedire anche questo ritorno. Su di voi ci vorrebbe un post totalmente dedicato, ma oggi sono troppo di cattivo umore per darvi considerazione.

Prepariamoci a questi nuovi 5 anni di Buon Governo. I presupposti sono buoni: il ritorno di Tremonti e Stanca ai rispettivi ministeri, le promesse di rivoluzionare il paese già al primo Consiglio dei Ministri, l'incontro con un grande leader mondiale già nella prossima settimana, l'energia nucleare e la legge sul federalismo fiscale già nei cassetti della scrivania di Bossi.

Ora però, godetevi la sua festa. Al Pantheon, questo pomeriggio.

Che se non avesse già il mausoleo pronto ad Arcore, si farebbe seppellire lì alla sua morte, tra qualche secolo.

Lunga vita al Re.
Ora avete tutto, sire: il potere consolidato, il successo, gli alleati giusti, i servi migliori.

A noi non resta che sederci davanti ad una tv senza telecomando: e buona visione a tutti.


p.s.: Nichi, hai ragione quando dici che "il Novecento vi è crollato addosso". Ora è tutto più difficile. Ma avremo bisogno di un sovversivo, pericoloso, estremista e diverso come te. Di gente per bene, in Italia, ne abbiamo fin troppi.

giovedì 10 aprile 2008

Cime, e non solo di rapa

E' in momenti come questi che l'inveterato amore per la mia terra, l'inestirpabile senso di appartenenza alla sua cultura, il passionale radicamento che mai tradisco lontano da essa, viaggiano a braccetto con un gigantesco senso di FIEREZZA.

(nella foto: Jeremy Rifkin)

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/ambiente/rifkin-idorgeno-italia/rifkin-idorgeno-italia/rifkin-idorgeno-italia.html

M.D.U.

"Il fattore Vittorio Mangano, condannato in primo grado all'ergastolo è morto per causa mia. Era malato di cancro quando è entrato in carcere ed è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e il presidente Berlusconi. Se lo avesse fatto, lo avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. A modo suo è un eroe".


Marcello Dell'Utri
condannato a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa
...
Braccio destro del candidato premier del PDL alle Elezioni politiche del 2008; candidato al Senato e già eletto grazie al sistema elettorale italiano.

...

Roma, 09 Aprile '08

giovedì 3 aprile 2008

Pizza, all'italiana

Elezioni politiche 2008:
L'ITALIA APRE LE PORTE AL FUTURO