giovedì 17 aprile 2008

Lettera all'on. Greco 3 - Risposta all'Ufficio Stampa

Ed ecco la mia risposta all'Ufficio stampa dell'on. Greco:


Gentile sig. Cantoro,
desidero anzitutto ringraziarla per la celerità della sua replica, di certo precisa ed educata.
E data la manifesta disponibilità al dialogo, ne approfitto per chiarire serenamente alcuni punti.

Il primo che vorrei affrontare è quello decisamente meno futile di tutta la discussione, cioè il mio anonimato. Come le ho già fatto presente sulla mia lettera, per trasparenza ho deciso di inserire la mail inviata (così come farò con la rua replica e gli altri eventuali contatti che verranno) sul mio giovanissimo blog, nato da poco e gestito nei pochi ritagli di tempo di uno studente-lavoratore che cerca di coltivare più passioni possibili, tra le quali quella del piacere di esprimersi. Lei che si occupa di comunicazione conoscerà molto bene la realtà dei diari multimediali, attraverso i quali ci si confronta con il mondo mediante la scelta di pseudonimi. Non è un caso che nei miei interventi ci sono rarissimi e sempre molto vaghi riferimenti alla mia vita privata e alla mia identità: non solo perchè non c'è motivo di farlo, non solo perchè nascondersi dietro nomi d'autore è da sempre qualcosa che affascina chi scrive, ma soprattutto perchè semplicemente del mio nome e del mio cognome potrebbe non importare nulla a nessuno. Ed in tal modo l'attenzione si focalizza sul pensiero, sull'opinione espressa. Non essendo nè Beppe Grillo nè Wittgenstein (che usa tra l'altro uno pseudonimo) e gestendo semplicemente uno spazio comunicativo in cui scrivo il mio umile commento al fatto del giorno piuttosto che gli auguri di compleanno alla mamma, la necessità di espormi la considero totalmente nulla. E per di più, le dirò, non vedo cosa possa cambiare per l'on. Greco (e per lei) ai fini del dibattito e delle questioni che ho posto la conoscenza della mia identità. Credo che sia sufficiente sapere che sono un'elettore pugliese interessato, a distanza, al cammino politico della mia amata regione. E se proprio devo sbilanciarmi, posso con certezza dire di non appartenere a quei 189.432 sostenitori del vostro partito. Cosa, oltretutto, probabilmente già palese.

Ed allacciandomi facilmente a questo argomento, mi piacerebbe sciogliere un secondo nodo un po' meno futile del primo.
Sulla questione delle notizie copiate ed incollate probabilmente mi sono espresso in maniera poco chiara, o almeno credo. Conosco poco il mondo delle agenzie di stampa, in quanto non mi occupo nè di giornalismo nè di comunicazione, ma non necessita una laurea per capire come funzionano i comunicati stampa. Il punto che volevo evidenziare, nella premessa della mia lettera, era un altro.
I siti internet sono un mezzo straordinario per contattare chiunque con una facilità che nell'era pre-web era inimmaginabile: si può scrivere al proprio cantante preferito, all'attore di successo, al professionista di fama internazionale ed ora anche perfino alle suore di clausura. E' molto affascinante pensare di poter richiamare l'attenzione anche di un politico, che spesso paradossalmente risulta una figura molto più lontana di un amato vip. E credo che sarebbe molto gratificante per un elettore ritrovare sul sito della persona che lo rappresenta politicamente qualcosa in più di un semplice comunicato stampa rintracciabile in ogni parte della rete. E prendo il caso, per fare un esempio, dell'ex ministro Di Pietro che forse è il parlamentare più avanti dal punto di vista del rapporto con gli elettori (è l'unico ad essere presente addirittura su Second Life), ma anche persino colui che è l'emblema della politica vecchia maniera Clemente Mastella, presente in rete con un suo blog aggiornato frequentemente (e sa bene che poco importa alla fine sapere realmente chi scrive gli interventi).
Andare su un sito (per di più nel momento più caldo della vita politica di un candidato) e trovare un semplice comunicato stampa è po' deludente, come quando si ritira gratuitamente la brochure di un prodotto che ti rimanda, per avere maggiori informazioni, al link indicato, salvo poi scoprire che su tale sito è possibile al massimo scaricare la stessa brochure in formato elettronico... Tutto quì.

L'ultima osservazione riguarda i concetti di "soddisfazione" e "coraggio".

Come darle torto quando dice che la soddisfazione è soggettiva e che chiunque può essere soddisfatto di ciò che crede? Ma, essendo la vostra una soddisfazione pubblica credo di potermi permettere quanto meno di esprimere la mia fatica a coglierne la sensatezza. Perdere nell'insieme delle due camere un proprio rappresentante sarebbe già di per se motivo di delusione. A maggior ragione se si considera che la sinistra radicale ha perso molto terreno e che sostanzialmente, data l'assenza in Puglia di un partito forte come la Lega al nord, rappresentavate di fatto l'unica alternativa ai due maggiori schieramenti.
Ma ognuno è soddisfatto di ciò che crede. Lo è anche Casini, col suo 5,6% alla Camera pieno di "coraggio".

Se mi permette, sig. Cantoro, io ho un concetto di coraggio (politico, s'intenda) ben diverso.
- Francesco Storace ha abbandonato il suo partito di militanza correndo da SOLO, come partito di frangia estrema, in nome degli ideali in cui crede, non vendendosi come il suo precedente leader, sapendo benissimo di rischiare di uscire dal Parlamento con quegli sbarramenti. E così, infatti, è accaduto.
- Giuliano Ferrara, per quanto non abbia assolutamente le mie simpatie, si è presentato alle elezioni con un tema molto importante ma fuori luogo (io credo), mettendoci tutta la sua grossa faccia, rischiando l'umiliazione. E così è stato.
- La Sinistra Arcobaleno ha abbandonato il suo simbolo STORICO, rischiando i voti degli affezionati per favorire un ammodernamento rapido e un alleggerimento della propria immagine, rischiando moltissimo anche per questo. Ed è scomparsa.

Questi 3 semplici e recentissimi esempi sono, per me, "coraggio" politico.

Litigare per mezzo stampa con i propri ex alleati sul finire della scorsa legislatura, accorgersi solo dopo 14 anni di aver delle "proprie idee" e di aver avuto le mani legate, andare ad elemosinare un posto nel neo Popolo delle Libertà chiedendo di rimanere col proprio simbolo
"come è stato concesso alla Lega" e nello stesso tempo ammiccare al PD in attesa di proposte valide, decidere di andare avanti da soli solo quando si è capito che il Cavaliere non ne voleva sapere di inserire lo scudo crociato al fianco al suo simbolo ed attaccarlo,poi, nella seguente campagna elettorale, sfruttare l'occasione di proporsi come alternativa valida in un momento di così alto sconforto e malumore dei cittadini nei confronti della politica, per lo più nel Paese più centrista del mondo... bè, quello a mio modo di vedere è solo saper fare politica. Non buona politica. E men che meno coraggio.

E se a tutto questo si aggiunge che è stato permesso a Cuffaro di diventare senatore, semplicemente perchè "io lo conosco e so che è una brava persona" (AnnoZero) in perfetto stile berlusconiano, infischiandosene di una sentenza, infischiandosene del rispetto per i cittadini italiani e non solo siciliani, nascondendo il tutto dietro un telo bianco crociato con su scritto VALORI CRISTIANI, io un'operazione simile non solo la trovo molto poco coraggiosa, ma la considero soprattutto un incomprensibile, meschino e vomitevole esempio del degrado politico di questo nostro (Bel)Paese.

Detto questo, non mi resta che attendere la promessa replica dell'onorevole, soprattutto riguardo la parte argomentativa più importante della questione da me aperta.

Cordiali saluti.

Filu te ientu

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