mercoledì 7 maggio 2008

Calci e balilla

C'è qualcosa di strano tra le voci, le parole scritte, i pensieri sui tragici fatti di questi ultimi giorni. Pensateci. Manca qualcosa, un qualcosa che è sempre presente: una parola.

Voglio darvi una mano: cambiamo alcuni elementi dell'accaduto e creiamo un nuovo prosieguo della vicenda.

La sera del 30 Aprile scorso, tra le strade di Verona, Nicola Tommasoli, 29 anni, passeggia per le strade della città in compagnia di un paio di amici quando si vede avvicinare da un giovane magrebino che gli chiede una sigaretta. Il losco figuro non è solo, ma è accompagnato da altri quattro amici suoi coetanei: un albanese, un altro magrebino suo connazionale e due rumeni. Nicola dice di non avere sigarette da offrire, forse non fuma neanche, e prosegue il suo passo. Non poteva immaginare che mai risposta poteva essere più sbagliata. Nel giro di qualche secondo lui ed i suoi amici si ritrovano picchiati brutalmente: Nicola cade per terra, gli altri riescono a fuggire terrorizzati. Non contenti delle pesanti botte gratuite inflitte al poveraccio, cominciano a colpirlo con CALCI ALLA TESTA. Poi si dileguano, lasciando quel corpo in fin di vita. Nicola resiste solo qualche ora, ma muore definitivamente 2 giorni dopo. Tre dei colpevoli vengono rintracciati ed arrestati subito dalla polizia locale (uno dei tre è stato sorpreso mentre giocava serenamente a calcio BALILLA con amici), i restanti due si consegnano due giorni dopo alla forze dell'ordine, dopo aver tentato la fuga all'estero.
In tutto il Paese c'è sconcerto, rabbia, desiderio di vendetta per alcuni.
I rappresentanti della nuova maggioranza di governo colgono l'occasione per dare prova della loro forza e delle loro storiche idee: dopotutto sono stati eletti anche per questo, alcuni "soprattutto" per questo.
Il nuovo Premier spezza il silenzio dovuto alla tensione per la formazione del nuovo consiglio dei Ministri e dichiara:"Questo è una dei mali che ci ha lasciato in eredità la sinistra, in particolar modo la loro frangia più estrema che manifestava con i NoGlobal e con esponenti di gruppi sovversivi. Ora toccherà a noi far sì che certi episodi vergognosi non si verifichino mai, e dico mai più. Ho già parlato con alcuni futuri ministri ed abbiamo trovato assieme un paio di soluzioni che consideriamo fattibili già da subito. Questa persone, che probabilmente non sono neanche tali, devono non solo pagare tutto quello che hanno fatto ma devono essere messi nelle condizioni di non poter mai più pensare di farlo."
Gli fa eco il neo Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che rincara la dose:"Stiamo stufi di tutta questa violenza in casa nostra. Alleanza Nazionale si è sempre battuta per regolarizzare l'ingresso degli extracomunitari e continuerà a farlo in maniera ancora più dura. Credo che la legge Bossi-Fini andrà rivista ancora, così come quella riguardante la difesa personale. Tra questi immigrati forse ci sarà anche qualche persona per bene, ma ormai è evidente che la maggior parte di loro si occupa solo di delinquere ed ammazzare. Mi chiedo cosa ne penseranno gli ex colleghi della sinistra di questa tragedia, compreso quelli che hanno reso ancora più vergognosa questa giornata grazie all'ignobile protesta di Torino."
La Lega Nord non poteva non pronunciarsi sull'accaduto e lo fa per mezzo di uno dei suoi esponenti di spicco della lotta all'immigrazione clandestina, il vicepresidente del Consiglio in pectore Roberto Calderoli:"La pacchia è finita. Dateci il tempo di formare il Governo e tutti questi stronzi li mandiamo via a calci nel culo".
Anche il neo sindaco di Roma Gianni Alemanno si dice "convinto di poter riportare la situazione alla normalità di un tempo, anche se questo comporterà l'uso di mezzo estremi", lui che è uscito vincitore dal ballotaggio delle amministrative della Capitale puntando proprio sul tema della sicurezza.

OH! GUARDA!

Ciò che mancava nell'aria, la grande assente: la SICUREZZA.

Strano non sentir dire che è ora di puntare sulla SICUREZZA dei cittadini.
Strano non ascoltare il politico di turno che nasconde ipocritamente il proprio razzismo dietro il tema SICUREZZA.
Strano non leggere sui giornali che la SICUREZZA dev'essere la prorità.

Non riguarda forse la sicurezza di un cittadino questo avvenimento di cronaca?
Forse la gente deve pensare che sia solo un caso che cinque studenti massacrino un passante per una sigaretta?
Forse il fatto che gli assassini siano ITALIANI rende la vicenda meno vergognosa?
Forse è davvero il caso che non se ne parli neanche più di tanto?

Mi aspettavo un segnale forte da quella stessa gente che così tanto "bene" predica.
Ed invece?
La Lega si fa viva solo attraverso Castelli che consiglia l'accusa di volontarietà dell'omicidio.
Fini dimentica di esser quello che 4-5 anni fa aveva rinnegato pubblicamente il suo passato, ed i suoi vecchi idoli, e forte della posizione che gli è stata donata dal padroncino ritorna a vestire di nero dichiarando che "le contestazioni di Torino SONO FATTI BEN PIU' GRAVI DI QUELLI DI VERONA".
Il nostro buon premier non si degna neanche di una dichiarazione. Gli si spezzerebbe altrimenti il suo sorriso.

Cominciamo bene, quindi. Cominciamo alla grande.

Due ultime cose:
- non voglio che il mio messaggio passi come quello di chi è favorevole a rendere l'Italia una Babele d'immigrati: io sono per il rispetto che è sempre alla base di tutto. Si deve pretendere allo stesso modo di quello che si riesce a dare.
- sono perfettamente convinto che non tutti gli esponenti di destra estrema siano delle bestie come questi cinque idioti (tra l'altro così "coraggiosi" e pieni "d'onore" da scappare all'estero) ed è giusto che da questo avvenimento prendano le distanze. Ma non si può non ammettere che chi cresce in un ambiente nazifascista coltiva anche la cultura della violenza. Per quanto io possa essere infuriato e fuori di me durante una rissa non mi metterò MAI a dare calci alla testa ad una persona per terra se quel gesto non fa parte della mia cultura, delle mie "abitudini". E' un gesto tanto violento quanto voluto. Ergo, lo "stile" di certi ambienti non lo ritengo per nulla esente dall'accaduto.

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