Prima però, il mio resoconto del tutto personale sulla giornata di ieri.
Al post precedente ho anticipato il mio voto: tra il 6 e mezzo ed il 7.
Non di meno, perchè c'è stata una partecipazione inaspettata.
E' stata una manifestazione organizzata in poco tempo, ispirata da un documento firmato da 100 costituzionalisti (tutti ordinari di diritto costituzionale e di discipline equivalenti) dal titolo "In difesa della Costituzione" nella quale hanno espresso la loro seria preoccupazione riguardo gli emendamenti "anti-processo" e lodo Alfano. All'iniziativa, organizzata principalmente dalle firme di MicroMega (diretto da Flores D'Arcais), si è aggiunto ufficialmente Antono Di Pietro con l'Italia dei Valori (divenuto poi co-organizzatore) ed hanno aderito pubblicamente numerose personalità della cultura, della politica e dello spettacolo italiani: da Eco a Camilleri, da Dario Fo a Odifreddi, da Travaglio alla Guzzanti, da Rita Borsellino a Oliviero Beha, dalla Hack alla Maraini. Quattro nomi, insomma. Anzi, quattro gatti, come qualcuno aveva detto alla vigilia. Quattro gatti tutti molto grossi, dato che Piazza Navona era gremita di gente e per chi non la conosce bene, si può dire che non è certo la piazzetta dell'oratorio. Hanno parlato di 100.000 presenze, ma sinceramente metto in dubbio un dato così alto. La metà, però, posso confermarla con sufficiente certezza.
Non di più, perchè è stata un po' come la prima interrogazione del primo trimestre, a pochi giorni dall'inizio della scuola. Una prima valutazione, per cominciare. E' stato il ritorno in piazza dei "girotondini" (anche se la natura è stata un po' differente), è stata il primo sfogo ufficiale di una parte del popolo italiano che non è d'accordo su alcune scelte del Governo. Se non erro in democrazia queste cose si possono fare.
Non di meno, perchè c'era tanto entusiasmo. Lo stesso che hai quando organizzi all'ultimo momento una gita fuori porta con gli amici per il giorno dopo: ti ritrovi in macchina a cantare, a sentirti libero e lontano dagli schemi d'ogni giorno, quando per quel pomeriggio prevedevi di rimanere in casa a guardarti Quelli che il calcio. Come spesso accade, tutte le età erano presenti. Anziani nostalgici, adulti in grandissima massa, tanti giovani e qualche bambino (non molti, per fortuna, col caldo che faceva). Poca esibizione, nessun carnevalismo, solo gente attenta ad ascoltare ed applaudire.
Non di più, perchè non si è rispettata molto l'imparzialità partitica dell'evento. Troppe bandiere dell'Italia dei Valori, alcune della Sinistra Democratica, alcune del PCI, una del PD (!) ed una anche del PMLI (vecchietto conciato a mo' di uomo sandwich!). Non era QUELLA politica che doveva scendere in piazza.
Come gli interessati avranno letto sui giornali, ci sono state molte polemiche su alcuni interventi.
Mi limiterò a parlarvi dei più rappresentativi, a mio modo di pensare.
Dopo l'apertura di Flores D'Arcais e l'intervento telefonico della Borsellino, tocca a Di Pietro. Nessun exploit particolare del "giustizialista" (come amano definirlo a destra), poteva scambiarsi per un suo comizio. Che poi forse è una sua forza, segno che sono anni anni che ripete sempre le stesse cose, non le ha scoperte mica ora (anzi, lui le ha scoperte prima di tutti in Italia). Sempre un po' ironico, un po' "caciarone": forse è per quello che Silvio lo detesta... (no, non è vero, non è per quello, è per ben altro). Un bel intervento.
Ho molto apprezzato anche quello di Moni Ovadia (musicista e attore di teatro, di origine ebraica) che ha alzato la voce nei giusti toni. Se non erro è sua la frase "chiamano giustizialismo la legalità".
Si scivola con Camilleri, la Mannoia (fuori programma ma tra le più azzeccate) e si arriva a Travaglio. Si sa, nessuno può negarlo, che si tratta di una persona molto intelligente e ne ha dato un'altra conferma ieri pomeriggio: sapeva che in quell'occasione era inutile stare a ripetere seriosamente e col suo solito ghigno alcune malefatte della nostra classe politica, così si è dato al cabaret puro! Un monologo divertente ma, ovviamente, sempre estremamente pungente.
E poi arriva Grillo. Anzi, telefona, visto che non era presente fisicamente. (N.B.: il pubblico gli riserva un applauso modesto, non certo all'altezza di quello dedicato a Travaglio). Solito (nel senso buono) Grillo: chi lo legge o lo segue da tempo non ha sentito niente di nuovo. Parla per un po', la gente lo ascolta con attenzione, lui non ha il ritorno audio e va avanti a raffica. Un'unica parolaccia finale.
E poi arriva Grillo. Anzi, telefona, visto che non era presente fisicamente. (N.B.: il pubblico gli riserva un applauso modesto, non certo all'altezza di quello dedicato a Travaglio). Solito (nel senso buono) Grillo: chi lo legge o lo segue da tempo non ha sentito niente di nuovo. Parla per un po', la gente lo ascolta con attenzione, lui non ha il ritorno audio e va avanti a raffica. Un'unica parolaccia finale.
Poi arriva la Guzzanti. Avrete già sentito o letto quello che ha detto su quel palco. Premessa: io adoro Sabina e credo che sia molto, molto brava nel suo lavoro. Oltretutto dà l'impressione di essere una donna con un bel po' di cervello, a giudicare dalle sue (pochissime, ovvio) presenze nei dibattiti televisivi. Di sicuro, una con gli attributi maschili. Seconda premessa: ognuno dei personaggi saliti sul palco ha concentrato, grosso modo, l'attenzione su un aspetto della protesta. La Guzzanti, da tempo sostenitrice dei diritti delle donne, ha scelto di polemizzare sulla decisione di nominare ministro una ragazza di 31 anni che fino al 2006 faceva la showgirl, con tanto di calendario mezza ignuda al seguito, e che della politica non aveva mai visto nulla, se non l'urna elettorale. Come lo ha fatto? Nonostante le mie due premesse, per me lo ha fatto esagerando, e non poco. Ha basato il suo intervento satirico sui presunti rapporti col Cavaliere, senza tirarsi mai indietro quando c'era da parlare esplicitamente di sesso orale. E lo ha fatto a tal punto che dopo una battuta pesantissima la gente si è ritrovata un po' disgustata. Forse perchè tutti, come me, avevano immaginato la scena! Forse l'ipotesi deii colloqui orali col Premier, propedeutici alla sua nomina ministeriale, non è poi così presunta (alcune intercettazioni le confermerebbero) ma non era su questo che bisognava basare un'intera protesta. Lo ha anche detto, la Guzzanti, ad un certo punto quando a ha sottilineato che "non importano i rapporti extraconiugali di Berlusconi, ma importa che una non puoi metterla alle Pari Opportunità solo perchè ti ha succhiato l'uccello. Non puoi metterla da nessuna parte, in realtà, ma lì tanto meno". Un concetto anche giusto che personalmente condivido appieno. Ma era troppo tardi, ormai. E poi ritornandoci sull'argomento così tante volte (ed anche in maniera così esplicita e volgare) ha dato adito alle polemiche di quest'oggi. Si sa come funzionano queste cose: tu puoi stare a parlare 10 ore di fila di legalità, di amore, di pace, di giustizia, di democrazia, di Costituzione, ma se ad uno gli scappa una parola di troppo chi ti sta contro baserà la sua critica solo ed essenzialmente su quella parola. E così è successo. E' una tecnica dell'Armata Berlusconiana, spostare l'attenzione sulle cose futili. Ci è cascata, e mi spiace per questo. Non paga, ha tirato fuori una battutona pesantissima contro il Papa. E lì, francamente, ho applaudito divertito.
Tra i successivi interventi, solo due da raccontare:
Ascanio Celestini, con la sua immensa bravura ha parlato di intolleranza e lo ha fatto a suo modo, con una serie di monologhi-pensieri di tipologie di ipocriti e razzisti. "Perchè il mondo non si divide tra chi pensa di dare un calcio nelle palle o una monetina da un euro all'extracomunitario al semaforo: il mondo si divide tra chi è dentro la macchina a pensare e chi è fuori"
Chiude Furio Colombo e quì, ahimè, mai chiusura è stata meno adatta. Dissociandosi dagli interventi di Grillo e della Guzzanti, ha spianato la strada ai titoli dei giornali di oggi, chiedendo scusa al Presidente della Repubblica, chiedendo un applauso per lo stesso al pubblico confuso (reazione moscia e qualche fischio, addirittura) e chiudendo la giornata nella totale ambiguità. Io stesso ho visto persone che non capivano cosa stesse succedendo e sono andate via chiedendosi, probabilmente, perchè così tante contraddizioni. Doveva essere la giornata del "tutti contro uno", dopo gli affronti dell'uno contro tutti dei giorni scorsi, ma i tutti si sono ritrovati ancora una volta sgretolati.
Tra il 6 e mezzo ed il 7.
Ma siamo ancora all'inizio.
3 commenti:
Solo un neo.
Ad una donna forte, grande, intelligente e di rispetto non a tutti i costi deve essere associata all'immagine degli attributi maschili.
Una grande donna è una grande donna anche se non ha le palle.
Soprattutto se è Sabina.
Sono perfettamente d'accordo.
Se devo essere sincero, è un'immagine che non mi è mai piaciuto tanto utilizzare, neanche quando si tratta di uomini, anche se spesso è il modo più semplice (più cinematografico, anche!) per intendere il concetto da esprimere.
Men che meno per le donne.
Probabilmente, quasi inconsciamente, ho voluto sottolineare quanto proprio una donna, dei quali diritti si stava parlando, riesca ad avere il coraggio di esprimersi in tal modo.
Se consideri che qualcuno l'ha definita "maschilista", addirittura, per assurdo, viene un po' confermata la mia idea. Tralasciando il fatto che chi l'ha definita tale non voleva, evidentemente, ripetere ciò che avevano detto illustri colleghi fino a quel punto ed ha voluto brillare in originalità. Suo malgrado.
Fratello,
è stata dura per me seguire la manifestazione da Lecce.
Senza Internet io e Marco ci siam dovuti affidare al nemico peggiore, la "Televisione". Non l'avessimo mai fatto. Che Rabbia, che indecenza!
Giro di canali nel pomeriggio, niente, nessuna diretta dalla piazza romana.
Mediavideo? Non trattava assolutamente l'argomento. La notizia in PrimoPiano era l'ennesima dichiarazione del Premier sul Lodo Alfano,tratta dall'ormai comico Copione del Governo "Veltrusconi".
Televideo riportava due pagine, dedicate rispettivamente a DiPietro, e al ritorno dei girotondini.
Per assistere ad un serio approfondimento sulla Manifestazione (importante , perchè è stato il primo vero Movimento di Piazza da quando è in atto questo Governo) abbiam dovuto aspettare le 23.20: "Primo Piano" su Rai 3, che ha mandato in onda un paio di servizi che han descritto un pò la giornata: il primo ha puntualizzato fase per fase tutta la Manifestazione; il secondo invece si è soffermato sui commenti e gli umori del publlico e sulla parata di personaggi famosi presenti quel giorno in Piazza Navona.
Gli interventi degli ospiti in studio han trattato per lo più le questioni importanti della Manifestazione, sono stati pochi invece i rifermenti alle battute di Grillo e di Sabrina Guzzanti.
Il Resto lo sai. Tutta Italia ha letto i giornali il giorno dopo, han seguito tutti radio e tg nazionali.
Mezza Italia sostiene che quella folla è stata ridicola,buffa e maleducata.
Io sono fiero e non m ivergogno di essere sono nell'altra metà, quella che è uscita sconfitta dalle elezioni di aprile, e che ora ha un nuovo idolo parlamentare da ammirare e ascoltare.
"10,100,1000 Piazze", vai Tonino, qui a Lecce siamo siamo tutti con te!!!
Un saluto, fratello.
a giorni ti farò sapere, il risultato della Mozione Vendola, qui al Congresso di Lecce.
Intanto,...
... mi complimento con te per questo blog che in pochi mesi ha raggiunto un livello straordinario di qualità, e che ha riscosso parecchio successo anche tra i miei amici.Non nascondo il fatto di emozionarmi ogni volta che riesco a scovare in ogni tuo intervento, la frase, il pensiero di un Fratello Maggiore che mi ha insegnato tanto e che riesce a insegnare tutt'ora nonostante i tanti chilometri di distanza.
A presto, Antonello.
p.s. la "N'Chianata" ti aspetta!
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